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Reggio, confiscati 324 milioni di beni a un imprenditore – VIDEO

REGGIO CALABRIA La Direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria ha eseguito un decreto di confisca dei beni, emesso dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria, nei confronti del defunto Vince…

Pubblicato il: 10/08/2017 – 5:47
Reggio, confiscati 324 milioni di beni a un imprenditore – VIDEO

REGGIO CALABRIA La Direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria ha eseguito un decreto di confisca dei beni, emesso dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria, nei confronti del defunto Vincenzo Olivieri, imprenditore nel settore oleario con proiezioni di tutto rilievo sia nel comparto alberghiero che in quello immobiliare e dei servizi non solo in Calabria, piana di Gioia Tauro e provincia di Catanzaro, ma anche in Abruzzo e Toscana. Vincenzo Olivieri insieme al fratello, da tempo stabilitosi a Giulianova, era socio in numerose iniziative imprenditoriali avviate sin dai primi anni ’80 e culminate con la costituzione di un vero e proprio impero imprenditoriale (c.d. Gruppo Oliveri), le cui attività, partendo dal settore oleario, si sono diversificate nel tempo, soprattutto in quello alberghiero di lusso. L’uomo, sin dagli anni ’80, risultava coinvolto in diversi procedimenti penali per la commissione di reati associativi finalizzati alla commissione di truffe aggravate, frode in commercio, emissione ed utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti, i quali si sono conclusi con sentenze dichiarative di prescrizione. Successivamente è stato tratto in arresto in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa il 26 luglio 2010 dal gip del Tribunale di Palmi, per i reati di associazione a delinquere, truffa aggravata ed altro, in ordine all’indebita percezione di contributi erogati ai sensi della legge 488/1992 ad aziende facenti parte del Gruppo Oliveri. Con l’odierno provvedimento, la Corte d’Appello di Reggio Calabria ha integralmente confermato quanto disposto dal precedente decreto del Tribunale di Reggio Calabria, del 29 gennaio 2016, nei confronti di Vincenzo Olivieri, Giovanni Olivieri, Matteo Giuseppe Olivieri e Domenica Rosa Carnovale. È stata disposta e confermata la confisca di 15 società operanti nei settori agricolo-oleario, turistico-alberghiero, immobiliare e dei servizi; 88 immobili, tra cui spiccano gli edifici sede degli alberghi/ristoranti/resort Hotel Villa Fiorita di Giulianova (Te) e Il Feudo degli Ulivi a Borgia di Catanzaro; 7 auto personali e aziendali. Confiscati inoltre, 385 titoli comunitari (aiuti all’agricoltura) che danno diritto a percepire dall’Agea la somma di circa 1,6 milioni di euro annui e svariati conti correnti societari e personali. Il valore complessivo dei beni confiscati è stimato in circa 324 milioni di euro. La Dia precisa che «tutte le aziende confiscate proseguono regolarmente le loro attività commerciali con appositi amministratori giudiziari nominati dall’autorità giudiziaria». Questa attività costituisce l’ennesimo risultato conseguito dal Centro operativo Dia di Reggio Calabria che, negli ultimi tre anni, nell’ambito della costante attività di aggressione ai patrimoni illecitamente costituiti e detenuti dalla ‘ndrangheta, ha complessivamente operato sequestri e confische di beni per un valore di circa un miliardo e duecento milioni di euro.

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