Con la nuova definizione dell’assetto territoriale delle Camere di Commercio, ridotte da 105 a 60, per il sistema camerale si apre una nuova ed ancor più impegnativa sfida ed oggi le Camere sono pronte ad affrontare richieste, necessità e prospettive espresse dal nostro ricco e dinamico tessuto imprenditoriale.
Il percorso di riforma non era né semplice, né agevole ed averlo portato a compimento è stato ed è un grande risultato cui va dato atto e merito presidente nazionale di Unioncamere, Ivan Lobello, ed al segretario generale Giuseppe Tripoli, in rappresentanza di tutti i Dirigenti e dipendenti di Unioncamere nazionale.
Un grazie che riguarda la tenacia, la competenza, la pazienza ed il costante dialogo con i territori che hanno permesso di proporre al ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda un Piano di riforma intelligente e versatile che è stato quasi interamente accettato.
L’obiettivo di realizzare un sistema camerale più snello ma anche più ricco di deleghe e competenze non poteva che vederci assolutamente d’accordo; ora spetta a noi la gestione concreta della riforma e la volontà di cogliere le sfide di modernizzazione del Paese.
È un impegno di non poco conto ma di cui c’è assolutamente bisogno soprattutto in contesti territoriali come quello calabrese, nella nostra regione, infatti, un sistema camerale orientato a sostenere e promuovere lo sviluppo economico è una risorsa essenziale e di cui è impossibile fare a meno.
Oggi sviluppo e occupazione passano certamente dagli investimenti pubblici e dall’utilizzo corretto, efficiente ed efficace dei fondi comunitari ma dipendono anche e soprattutto dai servizi messi a disposizione delle nostre imprese.
Dal primo settembre i presidenti ed i segretari generali delle Camere di Commercio potranno disporre di tutti gli strumenti per definire una solida e concreta progettualità al servizio del tessuto economico; saranno necessari entusiasmo e determinazione per programmare ed investire sulla digitalizzazione, sulla cultura, sul turismo, sul fascicolo d’impresa, sulla qualificazione aziendale, sulla tutela del consumo, sull’ADR, sui sostegni ai processi di internazionalizzazione, sull’assistenza e l’accompagnamento per la creazione di nuove imprese e start up.
Sotto tutti questi profili la riforma che incide sugli assetti degli enti camerali può e certamente sarà un’opportunità da cogliere, la Camera di Commercio di Cosenza è pronta e determinata nel seguire il proprio percorso caratterizzato da best practices e riconoscimenti che ci riempiono sì di orgoglio e soddisfazione ma allo stesso tempo ci caricano di ulteriori responsabilità.
*Presidente Camera di Commercio di Cosenza
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