LAMEZIA TERME La fondazione Terina, ente in house della Regione Calabria, langue. Il personale sta per maturare la terza mensilità consecutiva di arretrato stipendiale e, come se non bastasse, non si contano i pignoramenti che rischiano di bloccare le retribuzioni dei dipendenti. Inoltre in questo periodo, che doveva essere fondamentale per la riforma per l’ente di ricerca della Regione, i giorni si susseguono senza nessuna apprezzabile novità. Sono fermi i laboratori, costati milioni di euro, sono ferme le riforme più volte annunciate. Da due anni manca un direttore scientifico per i lavoratori del laboratorio che sono sprovvisti di una guida. Lo scorso 5 giugno il vicepresidente della giunta Antonio Viscomi, ha presieduto un incontro, che si è svolto nella sede della Cittadella regionale, per discutere sul rilancio della Fondazione Mediterranea Terina. Un incontro nel corso del quale è stato previsto, comunicava una nota, che “si avvierà un “percorso di normalizzazione dell’ente” che prevede l’individuazione di un piano di rientro per la forte esposizione debitoria maturata negli anni passati; la redistribuzione di parte del personale interessato presso altri enti sub regionali, per come previsto dalla legge regionale di riordino dell’ente e tra l’altro misura tanto attesa dal personale stesso della fondazione; l’istituzione di tutti gli organi previsti dallo statuto, da tempo in attesa di essere costituiti. Dall’altro sono state analizzate, vista tra l’altro la dotazione tecnologica eccellente e per alcuni aspetti esclusiva, le varie direttrici per individuare un piano delle attività che sia concreto, realizzabile e sostenibile”.
Attualmente però non vi è accenno concreto alla realizzazione di tali propositi. All’incontro erano presenti anche i dirigenti generali Carmelo Salvino, del dipartimento agricoltura, e Bruno Zito, del dipartimento presidenza, Rosaria Guzzo, commissario del Corap e Maria Antonella Cauteruccio, commissario straordinario della Fondazione.
A novembre il governatore della Calabria, Mario Oliverio aveva parlato di «mettere concretamente in attività la struttura del laboratorio e a collegarla a tutto il sistema agroalimentare».
Ma all’orizzonte, al momento, non si avvistano speranze.
ale. tru.
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