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«Natura e cultura avvicinano la Calabria al mondo»

TAVERNA «La bellezza del creato che circonda Taverna e la bellezza delle creazioni artistiche di Mattia Preti e Guercino diano forma al nostro presente, aiutandoci a riscoprire il senso di una stor…

Pubblicato il: 13/08/2017 – 9:45
«Natura e cultura avvicinano la Calabria al mondo»

TAVERNA «La bellezza del creato che circonda Taverna e la bellezza delle creazioni artistiche di Mattia Preti e Guercino diano forma al nostro presente, aiutandoci a riscoprire il senso di una storia comune e le prospettive di un futuro possibile da costruire insieme». Con queste parole, il vicepresidente della giunta regionale, Antonio Viscomi, ha inaugurato sabato a Taverna la mostra “Guercino e Mattia Preti a confronto. La nuova linea dell’arte barocca”. L’esposizione, il cui progetto è stato presentato in anteprima lo scorso mese di luglio alla presenza del presidente Oliverio, è stata realizzata, col sostegno della Regione Calabria, per mettere in evidenza i punti di contatto tra i due grandi maestri del Seicento, e le influenze del pittore emiliano sul Cavaliere Calabrese, che ne fu in qualche modo allievo.
A venticinque anni dall’istituzione del Museo Civico, Taverna celebra il suo figlio più illustre affiancando alle tele del Preti grandi opere del celebre Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, provenienti dalla Pinacoteca di Cento, sua città d’origine. Il centro emiliano, gravemente danneggiato dal sisma del 2012, ha esportato i capolavori del Guercino in giro per il mondo, da Tokyo a Varsavia, e oggi le grandi tele del maestro, autore del celeberrimo “Seppellimento di Santa Petronilla”, per la basilica di San Pietro in Vaticano, sono ospitate nel Museo di Taverna fino al 16 novembre.
Assieme a Viscomi, il Sindaco di Taverna, Sebastiano Tarantino, il presidente del Centro Studi Internazionale Guercino, Salvatore Amelio, ideatore della mostra, i rappresentati delle amministrazioni comunali di Taverna e Cento, il direttore del Museo civico di Taverna, Giuseppe Valentino, curatore dell’allestimento e la storica dell’arte Enrichetta Salerno.
Il vicepresidente ha ringraziato la comunità di Taverna «per aver coltivato la propria identità nel tempo, senza restare prigioniera di stereotipi e luoghi comuni ma trovando invece nella propria storia le ragioni profonde di un cammino comune e di un confronto costante e aperto con le sollecitazioni provenienti dall’esterno. Oggi – ha dichiarato Viscomi – mentre voi ringraziate la Regione Calabria per il sostegno a tali iniziative, sono io che sento di dover ringraziare la comunità di Taverna, e gli uomini e le donne di Taverna impegnati nelle istituzioni, per aver fornito a tutti i calabresi un esempio di coesione sociale, di lavoro faticoso ma fruttuoso in sinergia tra istituzioni, imprese, enti locali. Mattia Preti costituisce il fulcro della vostra identità, assieme alla cura per il patrimonio naturalistico della Sila Piccola. Due elementi, natura e cultura, che in passato, parafrasando lo storico catanzarese Augusto Placanica, hanno separato i calabresi tra loro e dal resto del mondo».
«Oggi – ha proseguito Viscomi – anche con questa iniziativa possiamo dimostrare come sia possibile invertire il vecchio adagio e come proprio natura e cultura possano veramente riunire i calabresi tra loro e metterli in rapporto con il resto del mondo. In qualche modo, i colori dei grandi maestri del passato, che oggi celebriamo, possono e devono dare forma al nostro presente: dobbiamo abituarci alla bellezza perché è proprio la bellezza del creato e della creazione artistica che renderà insopportabile al cuore e all’intelletto di ciascuno di noi gli scempi e le brutture del nostro presente e ci spingerà inevitabilmente ad operare per cambiare lo stato delle cose. Questo – ha concluso il vicepresidente – è un processo virtuoso che si può attivare solo se riscopriamo il nostro essere comunità, valorizzando la nostra storia e dando senso alla nostra identità. Questo significa creare capitale sociale, elemento necessario e indispensabile per uno sviluppo economico non drogato da indennità, sussidi ed incentivi. Alla politica regionale il compito di creare la cornice istituzionale di supporto, ma alle comunità locale, ai singoli, alle associazioni, ai dinamismi dei corpi sociali ed imprenditoriali il compito di trovare e perseguire, come in questo caso, il percorso più congeniale alla propria crescita sostenibile e duratura». 

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