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Dipendenti non pagati, la Provincia di Vibo diffida la tesoreria

VIBO VALENTIA La Provincia di Vibo Valentia prova a fermare le proteste dei dipendenti a suon di diffide. Il presidente dell’ente, Andrea Niglia, ha infatti chiesto formalmente al tesoriere, la Ban…

Pubblicato il: 14/08/2017 – 13:05
Dipendenti non pagati, la Provincia di Vibo diffida la tesoreria

VIBO VALENTIA La Provincia di Vibo Valentia prova a fermare le proteste dei dipendenti a suon di diffide. Il presidente dell’ente, Andrea Niglia, ha infatti chiesto formalmente al tesoriere, la Banca Monte dei Paschi di Siena, di pagare gli stipendi arretrati relativi ai mesi di aprile e maggio 2017, «in considerazione dell’attuale disponibilità di cassa pari a circa un milione di euro» e tenuto conto dello «stato di malessere del personale dipendente». Con la diffida Niglia avverte che la Provincia «procederà legalmente a tutela dei propri interessi, qualora venissero effettuati accantonamenti di somme per il pagamento della rata dei mutui in scadenza a dicembre, oltre il limite previsto dalla convenzione vigente e senza che venga effettuata un’analisi dei futuri flussi di cassa».
La diffida è stata inoltrata anche alla Banca d’Italia, per gli opportuni ed eventuali adempimenti di competenza, alla Prefettura e alle varie autorità istituzionali «a cui ci si appella per il sostegno e la ricerca di strategie condivise per il superamento di questa impasse» (tra cui il ministro dell’Interno Marco Minniti e il governatore della Calabria Mario Oliverio).
Niglia si dice molto preoccupato «in merito all’esasperazione di molti lavoratori che non riescono neanche a coprire le spese per raggiungere il posto di lavoro e che in assemblea odierna hanno chiesto di attivare le procedure per lo “stato di agitazione e mobilitazione del personale”: tale situazione diviene in sé, oltre alla sua intrinseca natura, un serio problema di ordine pubblico, da non sottovalutare».
La decisione di diffidare il tesoriere, chiarisce il presidente, è stata presa in seguito all’assemblea dei lavoratori supportati dalle organizzazioni sindacali. Un incontro durante il quale «sono state evidenziate le gravi difficoltà economiche del personale, nonché grande preoccupazione per il crescendo delle difficoltà in tema di sicurezza e garanzia dei servizi offerti ai cittadini». Niglia, inoltre, «ormai esausto di ribadire e segnalare ai vari uffici governativi la situazione dell’ente Provincia», chiarisce che in assenza di «risorse sufficienti a garantire il mantenimento delle competenze fondamentali in capo alle province, e il soddisfacimento delle retribuzioni dei dipendenti», sarà costretto, con il supporto dei dipendenti e con azione sinergica in parallelo con le organizzazione sindacali, «al blocco dei servizi erogati, quali la chiusura delle scuole secondarie non agibili e successivamente quelle a cui non verrà garantita l’erogazione del combustibile per il riscaldamento e/o i servizi di telefonia e luce, nonché la chiusura di tutte le strade provinciali dichiarate dal servizio viabilità meno sicure e l’aumento della limitazione della velocità sulle altre a cui non si potrà  garantire la manutenzione». Il presidente ricorda anche una recente relazione della Corte dei conti «che ha giudicato i tagli alle Province “illegittimi e irragionevoli, tali da rendere impossibile lo svolgimento delle funzioni istituzionali”, quindi lesivi del principio di buon andamento della pubblica amministrazione, ancor di più aggravati in questo territorio con forte disagio economico e sociale e dove lo scompenso strutturale si ripercuote in termini negativi anche sulla liquidità, determinando l’impossibilità per l’ente, come già detto, di poter programmare interventi concreti sul territorio, e la quasi assoluta certezza di non potere assicurare le retribuzioni al personale nei prossimi mesi».

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