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«Dai Bronzi al turismo esperienziale, una proposta per aprirsi al mondo»

Il 16 giugno di 45 anni fa il ritrovamento dei Bronzi di Riace e tra il mistero e le polemiche, a cui questa terra d’altra parte è abituata (nulla le è concesso senza conquista e il riconoscimento …

Pubblicato il: 17/08/2017 – 13:54
«Dai Bronzi al turismo esperienziale, una proposta per aprirsi al mondo»

Il 16 giugno di 45 anni fa il ritrovamento dei Bronzi di Riace e tra il mistero e le polemiche, a cui questa terra d’altra parte è abituata (nulla le è concesso senza conquista e il riconoscimento della propria dignità), la grande bellezza e la loro maestosità non sono state mai scalfite. La magnificenza di uno dei patrimoni più importanti che questa regione custodisce, racchiude non soltanto gesta antiche ma anche quella parte d’identità e di appartenenza alla storia in un continuum che è arrivato intatto sino a noi.
In un passaggio del libro Italie (Italie – Dalla nazione all’unione autonomie e nuovi soggetti sociali O. Greco – G. Ferraro, Ed. Rubbettino) è scritto: «Il futuro manca quando il presente non è raccontabile. Non ci manca il futuro, manca il racconto del presente, la raccontabilità di questo tempo in stridore di voce con quel che ci parla intorno di quel che vediamo, ammiriamo e sentiamo». Lo stridore di voci che ci giunge da un passato che non c’è più ma che ci appartiene e che il maggior oltraggio che possa subire non sono le maldicenze o i pregiudizi di conoscenza ma il dimenticarlo, il non rispettarlo e valorizzarlo portandolo alla luce e offrendolo a questo presente per consegnarlo alle generazioni future. Non c’è progresso e non ci sono opportunità di sviluppo se non ci si sofferma a guardare e osservare le magnificenze e dargli il giusto valore.
Oggi parlare e discutere di turismo non è soltanto valorizzare patrimoni e bellezze ma anche saperli “raccontare” e nel racconto trasmettere sensazioni e emozioni. Turismo esperienziale, storytelling, usando un’accezione anglosassone, esperienze emozionali, sono alla base di quel mercato che non si ferma e non conosce crisi ma diventa sempre più esigente e chiede sempre di più. Non ha importanza che casa abbiano i Bronzi ma che questa deve saper esaltare e trasmettere quella grandiosità e lasciare nel visitatore la sensazione di aver potuto avere l’occasione di vivere un momento unico attraverso la conoscenza del nostro passato. La tecnologia ha fatto passi da gigante e anche in questo diventa uno strumento fondamentale, non si può più pensare di fare turismo senza offrire qualcosa di diverso e che sia soprattutto a passo coi tempi e non penso soltanto alla connessione internet. Il tempo e le distanze sono irrilevanti e a volte quell’unicum vince anche su alcune mancanze che a volte diventano soltanto il pretesto per il “non fare”, basti pensare alla grande lezione che arriva da Matera.
Questa regione non soltanto si merita il Vecchio e il Giovane di Riace ma può offrire un turismo alternativo con la grande ricchezza dei propri luoghi e l’infinito e variegato patrimonio ma anche proporre idee e progetti all’avanguardia, anticipare percorsi, imporsi in quel mercato del turismo di qualità e di contenuto. Non bisogna essere visionari per credere e investire in tutto ciò ma soltanto aprirsi al mondo, alle nuove tecnologie e più di tutto avere la consapevolezza della grandezza che i nostri territori e le nostre comunità racchiudono, luogo per luogo, eccellenza su eccellenza, reperto su reperto, storia su storia.
Il turismo non “dovrebbe essere”, non “potrebbe essere”, il turismo “è” tra le più grandi fonti di economia che questa regione ha e che necessitano di un’attenzione prevalente rispetto ad altre, a cui inoltre si lega imprescindibilmente, una programmazione seria, mirata e a lungo raggio, cioè tutto ciò che è mancato sino ad oggi!
In questi anni di governo ho presentato moltissime leggi in questa prospettiva e anche se sono ancora quasi tutte al vaglio delle commissioni competenti, imbrigliate nelle assurdità di un sistema burocratico che che non soltanto frena ma arresta del tutto la crescita della Calabria, questo non diventerà il pretesto per fermarmi e credere nelle potenzialità di questa regione. Continuerò a investire e a lavorare e vi assicuro che non è in 16 ipotetici consigli che si può racchiudere il nostro lavoro e impegno, non esistono fantomatiche ferie perché ogni circostanza, ogni momento anche di pausa dall’iter normale è un continuo di sollecitazioni, d’incontri, di confronti con realtà diverse dentro e fuori la Calabria. E prova ne è che proprio in questi giorni con il mio team stiamo mettendo a punto una nuova proposta di legge sul turismo.
I primi sommari dati che arrivano di questa stagione estiva 2017 sono sicuramente positivi e incoraggianti ma non bastano, non si può fare turismo tra le emergenze, non servono le passerelle di personaggi famosi che enfatizzano i nostri patrimoni, gli articoli veri o veritieri di alcuni tabloid. Serve ben altro, c’è bisogno di progettualità e programmazione a 360 gradi e 365 giorni l’anno, serve investire in qualità e cultura, serve destagionalizzare l’offerta turistica, non è più pensabile e possibile concentrare il tutto in solo 2 mesi e 15 giorni di fuoco. Serve lasciare impresso negli occhi, nel cuore e nell’animo di chi viene in questa regione odori, sapori, profumi ma anche immagini e visioni.
La proposta di legge si chiamerà “M.E.D.” come Mediterraneo ma è soltanto il prologo, anticipazione di un progetto molto più esteso.

*Consigliere regionale “Oliverio presidente”  

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