CETRARO Un reparto chiuso per carenza di medici dal 14 al 16 agosto e la Procura chiamata a indagare per capire perché. Succede a Cetraro, dove al paradosso dell’ospedale a mezzo servizio (con le urgenze dirottate a Castrovillari e Cosenza e l’assistenza garantita alle pazienti già ricoverate) si aggiunge un tocco bizzarro reso noto oggi dalla direzione generale dell’Asp di Cosenza. In soldoni: il direttore generale Raffaele Mauro non ne sapeva niente. L’avrebbe appresto dai giornali. E «comunica che il 15 agosto ha avviato i dovuti accertamenti in primis sulla veridicità della notizia» ed è andato di persona a verificare cosa fosse accaduto in ospedale. «Successivamente – prosegue la nota – ha attivato tutte le procedure per l’accertamento di eventuali responsabilità in merito alla vicenda».
«Il direttore medico di presidio (Vincenzo Cesareo, ndr) – rende noto l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza – ha disposto autonomamente la chiusura dell’Unità operativa complessa di Ostetricia e Ginecologia senza darne alcuna comunicazione al management dell’Asp, impedendo così di fatto l’attivazione di procedure quali la mobilità d’urgenza che avrebbero potuto evitare quanto si è consumato».
Non finisce qui. Infatti, come succede sempre più spesso per i fatti che hanno a che fare con la sanità, Mauro ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Paola, chiamata ad accertare i fatti.
E, tra i fatti, potrebbero finire pure le parole del primario del reparto Domenico Introini. Le ha riportate il Quotidiano del Sud: «Le ferie – dice il medico – sono un diritto per tutti i lavoratori e civilmente si dividono tra colleghi ma, in particolare, si dividono i festivi importanti. C’è stato qualcuno che si è ammalato proprio nei giorni di Ferragosto creando una catena di malati». Questo “eccesso di malattie” non sarebbe un unicum: «Avviene sistematicamente da molto tempo e i dirigenti sono al corrente di tutto, ma non sono stati presi provvedimenti. In quel reparto lavorano medici molto bravi e responsabili, ma tutto ha un limite».
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