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Spaccio a Cosenza, c'è un nuovo pentito – VIDEO

COSENZA Ha deciso di collaborare con la giustizia Vincenzo De Rose, 33enne considerato vicino all’organizzazione criminale dedita allo spaccio nella città dei Bruzi e sgominata con l’operazione “Jo…

Pubblicato il: 17/08/2017 – 9:11
Spaccio a Cosenza, c'è un nuovo pentito – VIDEO

COSENZA Ha deciso di collaborare con la giustizia Vincenzo De Rose, 33enne considerato vicino all’organizzazione criminale dedita allo spaccio nella città dei Bruzi e sgominata con l’operazione “Job center”. De Rose era già stato condannato a 8 anni e 10 mesi di reclusione e si trova attualmente agli arresti domiciliari. Ma nei giorni scorsi, nel corso di una perquisizione, i carabinieri della compagnia di Cosenza hanno trovato nella sua abitazione diversi chili di droga, tra cui hashish, cocaina e marijuana, e anche una pistola con matricola abrasa con otto proiettili. Lo stupefacente è stato sequestrato e De Rose è rimasto ai domiciliari. Dopo qualche giorno – secondo quanto si è appreso – la decisione di collaborare con la giustizia. Ma sulla vicenda c’è uno stretto riserbo da parte degli inquirenti.
Prima di De Rose, anche Marco Paura – considerato uno dei capi dell’organizzazione “Job center” – aveva deciso di saltare il fosso. Ora sembrerebbe che pure De Rose voglia raccontare tutto ciò che è a sua conoscenza agli inquirenti, in particolare sul traffico di droga a Cosenza e provincia.

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L’INCHIESTA JOB CENTER Gli Abbruzzese sono i «signori della droga» nel Cosentino. Così gli inquirenti hanno definito il ruolo della cosca nell’ambito dell’operazione “Job center”, condotta in collaborazione tra la Dda di Catanzaro e la Procura di Cosenza. Gli agenti della squadra mobile hanno eseguito, lo scorso settembre, un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di quattordici persone accusate di avere fatto parte di un’organizzazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti e collegata al clan degli zingari. La droga sarebbe arrivata dalla Sibaritide e tutto sarebbe stato diretto dagli Abbruzzese. Si tratta di un’indagine che è iniziata nel 2014. Nel corso dell’attività investigativa sono state sequestrate armi e droga. Dalle indagini è emerso come a capo del gruppo ci fossero Celestino Abbruzzese e Anna Palmieri, ritenuti la “mente” dell’organizzazione, e Marco Paura ed Ester Mollo che rappresentavano il “braccio”, ovvero «il motore organizzativo e operativo del gruppo».
Emblematica un’intercettazione, captata dagli inquirenti, dalla quale emerge l’importanza delle donne. Celestino Abbruzzese – è scritto nel provvedimento firmato dai magistrati della Dda e della Procura di Cosenza – si reca a casa di Paura per acquisire notizie precise su un recente controllo nel quale è incappato Giovanni Aloise (un altro degli arrestati) con conseguente sequestro della droga fornitagli da Paura stesso (circa cinque grammi). Paura e Abbruzzese quantificano i debiti che sia i sodali dell’organizzazione che alcuni clienti hanno contratto nei confronti del sodalizio.

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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