LAMEZIA TERME «Prima in Italia (articolo dell’agenzia Agi)». Mario Oliverio riesce ad avere contemporaneamente torto e ragione quando si “vanta”, su uno dei suoi profili social, dei progressi nella copertura della banda ultralarga in Calabria. Ha ragione, perché in effetti l’Agi titola sul «record» calabrese. Ha torto, perché la Calabria non è prima ma seconda nella classifica delle regioni più servite. E soprattutto perché questa graduatoria si riferisce a una banda, per così dire, di serie B, quella che garantisce ai cittadini l’accesso alla rete internet ad almeno 30 Mbps (megabyte al secondo). La strategia italiana per la banda ultra larga punta sì a coprire il 100% del Paese con questa velocità entro il 2020, ma si propone soprattutto di arrivare all’85% della popolazione con una velocità di 100 Mbps. E in questa “gara”, invece, la Calabria si trova nelle retrovie. Ma andiamo con ordine.
Partiamo dal presunto primato. Che non c’è: la migliore performance, infatti, appartiene alla Puglia. Per scoprirlo basta scorrere i dati disponibili sul portale del Piano strategico della banda ultra larga: la regione amministrata da Michele Emiliano è prima con il 79% degli immobili raggiunti dalla fibra. La posizione della Calabria (che, va detto, ha avviato i lavori nell’era Scopelliti) è comunque ottima: si piazza al secondo posto con il 77,2% degli immobili serviti. Ottime performance anche da parte di Basilicata e Campania nell’elaborazione che appartiene al sito formiche.net. Sembra proprio che sia il Meridione l’area trainante per l’innovazione.
In effetti il piano del governo ha come scopo proprio quello di superare il “digital divide”, la distanza tra chi ha accesso effettivo alle tecnologie dell’informazione e chi, invece, è escluso da un “giro” che può dare slancio all’economia e opportunità di successo alle imprese. Le velocità di connessione sulle quali si lavora, però, sono due. Una banda di “serie A”, che viaggia a 100 Mbps, e una di “serie B” (quella nella quale la Calabria eccelle), con velocità pari a meno di un terzo. Come vanno le cose nel settore più competitivo? Male. Lo mostra la classifica (sempre tratta da formiche.net): i valori nella “vera” banda ultra larga sono capovolti. Guidano Lombardia e Lazio, seguite dalla Campania. Per la Calabria le cifre sono misere e pure le proiezioni.
«Gran parte del territorio – si legge nel servizio “sponsorizzato” da Oliverio – è ancora molto poco coperta. Città come Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria sono a zero immobili connessi a 100 Mbps a fine giugno 2017. E anche gli obiettivi entro il 2020 rimangono piuttosto bassi, al massimo vicini al 20%. Lamezia Terme, il più importante scalo aeroportuale della regione, è anch’essa sostanzialmente priva di fibra a 100 Mbps. La città più connessa è Crotone che comunque ha solo un 5% di immobili raggiunti alla maggiore velocità di connessione». Insomma, andiamo bene (con ottime possibilità di coprire tutto il territorio) per la fibra veloce, male per quella ultra veloce. La realtà è sempre più complessa di come appare. E dei post di propaganda. A volte è persino possibile avere torto e ragione insieme. (ppp)
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