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Anche i (mancati) fondi a “Catona teatro” sono un caso

REGGIO CALABRIA Non c’è soltanto “Settembre al parco” tra i progetti culturali bocciati dalla burocrazia regionale. E, prevedibilmente, non sarà solo l’amministrazione provinciale di Catanzaro a la…

Pubblicato il: 19/08/2017 – 17:25
Anche i (mancati) fondi a “Catona teatro” sono un caso

REGGIO CALABRIA Non c’è soltanto “Settembre al parco” tra i progetti culturali bocciati dalla burocrazia regionale. E, prevedibilmente, non sarà solo l’amministrazione provinciale di Catanzaro a lamentarsi per l’esclusione dai finanziamenti. Il caso sollevato da Enzo Bruno fa scalpore, perché dietro la mancata concessione dei fondi si intravede una ritorsione politica per il mancato “allineamento” di Bruno alla leadership regionale democratica. Anche in riva allo Stretto, però, ci si interroga (e indigna) per la graduatoria apparsa una decina di giorni fa. E che ha detto “no” anche a “Catona teatro”, altra manifestazione storica molto apprezzata. A levarsi è la voce di Sinistra italiana che, in una nota firmata da Giuseppe Carrozza, solleva perplessità sulle “sentenze” arrivate dalla Cittadella. «Da 32 anni – scrive Carrozza – la Polis Cultura Catona (associazione che anima da 32 anni la manifestazione, ndr) fa la storia della cultura in Calabria, con serate da tutto esaurito, allietando il pubblico reggino e siciliano e permettendo ai turisti che scelgono la provincia reggina per le loro vacanze di assistere a delle manifestazioni artistiche uniche e prestigiose, muovendosi fra mille sacrifici e con perseveranza». «Ci hanno provato già negli anni scorsi a decapitare “Catona teatro” – prosegue la nota –, ma non ci sono riusciti; con ottusa perseveranza, ci stanno riprovando ancora». L’esclusione dai finanziamenti regionali «decreterebbe la fine di “Catona teatro” e non se ne comprendono le ragioni».
Seguono tre domande al governatore Mario Oliverio (anche in assenza di un assessore alla Cultura): «1) Perché il progetto culturale riconosciuto come valido negli anni precedenti, avendo ottenuto agevolmente i punteggi per accedere ai finanziamenti, quest’anno viene escluso, pur non essendo cambiato nulla nella sostanza, se non per quello che concerne la parte artistica?; 2) Come mai la graduatoria 2017, stilata per designare le associazioni che hanno ottenuto l’accesso ai finanziamenti, non contempla il titolo dei singoli progetti e la parte economica, ossia, l’importo richiesto e l’importo assegnato?; 3) Quali sono stati i criteri di valutazione utilizzati per la selezione delle associazioni e qual è l’elenco delle prescelte?». Toccherà (anche) all’eventuale accesso agli atti chiarire, almeno in parte, i dubbi. «Per quanto ci riguarda – sostiene Carrozza –, non possiamo non chiederci quale demone alberga nelle menti dei burocrati e del governo regionale calabrese, che, se dovesse confermare l’infausta scelta di non comprendere l’associazione culturale catonese fra quelle a cui è stato riconosciuto il finanziamento regionale, riaffermerebbe, in maniera eclatante, il concetto che in Calabria non esiste meritocrazia, ma altri sistemi perversi di valutazione e di riconoscimento. Al presidente Oliverio diciamo che “Catona teatro” non può morire, sarebbe un atto socialmente criminale mentre, invece, è un esempio da tutelare, da salvaguardare e da incentivare, favorendo la nascita, la proliferazione e il sostegno di iniziative analoghe».

IL PCI: «DA FALCOMATÀ SILENZIO TOMBALE» Anche il Partito comunista italiano si schiera a favore di “Catona teatro” e bacchetta il governatore. «La Regione – si legge in una nota –, all’insegna delle logiche clientelari e privatistiche che contrassegnano la gestione Oliverio, riconosce e finanzia eventi assai modesti e di scarso rilievo, ma che hanno un solo grande pregio: sono entrati nella cerchia dei “favoriti” ovvero nella cordata di coloro i quali gestiscono a piacimento e a loro uso e consumo la regione facendo strame degli interessi generali». «In questo quadro di decadimento etico-morale di cui è espressione il governo regionale, non può trovare posto una delle realtà più belle della regione, che ogni anno regala agli appassionati e non solo, una stagione estiva di spettacoli di grande respiro culturale – scrivono dal Pci –. La scelta grave compiuta da Oliverio, per mano dei suoi incaricati,  costituisce un danno enorme per la cultura calabrese e  una grande beffa per la città di Reggio Calabria. Per questo ci sembra rumoroso e assordante quanto mai, il silenzio tombale che su questa vicenda grottesca ha tenuto finora il sindaco della città di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, che  invece di tutelare gli interessi della città che coincidono chiaramente con il sostegno pieno a Catona Teatro e alla cooperativa Polis Cultura, evidentemente non vuole disturbare il manovratore forse perché ha recentemente stretto un’alleanza con Oliverio, dopo che persino Renzi si è accorto della sua totale incapacità e gli ha voltato le spalle».

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