SAN GIOVANNI IN FIORE A circa 70 anni dalla visita di Alcide De Gasperi in Sila, il 23 novembre 1949, San Giovanni in Fiore restituisce alla storia e alla memoria dei calabresi un evento di portata notevolissima, che inspiegabilmente è rimasto nascosto a tutti. Eppure proprio da San Giovanni in Fiore, schiacciata con tutta la Sila da una spaventosa povertà, il presidente del Consiglio De Gasperi, accompagnato dal ministro dell’agricoltura Segni, da Gennaro Cassiani, don Luigi Nicoletti, Pierino Buffone e altri, annunciò la riforma agraria e la consegna delle terre ai contadini. Una riforma epocale alla quale aveva lavorato il precedente ministro dell’agricoltura Fausto Gullo, un avvocato comunista calabrese.
Ad attendere De Gasperi a San Giovanni in Fiore, c’era in quel giorno una folla enorme. De Gasperi arrivò nel capoluogo silano fortemente provato dalle scene di miseria viste lungo l’Altopiano: non c’erano strade, non c’era acqua né elettricità, uomini e animali vivevano insieme in case spoglie di tutto, praticamente capanne.
De Gasperi capì che doveva reagire con estrema rapidità e con grande concretezza se voleva alleviare la disperazione di migliaia di persone.
A San Giovanni in Fiore, dal balcone di una casa, improvvisa un breve e deciso comizio: annuncia la riforma agraria, la restituzione delle terre ai contadini, una serie di provvedimenti per portare acqua, luce e servizi a tutti.
De Gasperi mantenne gli impegni. Da quel momento, grazie alla “Legge Sila”, le vaste aree interne calabresi escono da un secolare isolamento per avviarsi verso un’epoca di civiltà e di rispetto della dignità umana.
Una targa, con la firma del ministro Martina, che presto verrà in Sila, è stata scoperta proprio nel punto dove si affacciò De Gasperi a San Giovanni in Fiore, oggi via Roma, il cuore vivo e pulsante della città. Ed avviene esattamente nel giorno in cui ricorre la morte del presidente del Consiglio, il 19 agosto del 1954.
Gli interventi dell’assessore alla Cultura Milena Lopez (che ha gestito con molto impegno la riuscita dell’evento) e del sindaco Giuseppe Belcastro hanno preceduto una bella e suggestiva cerimonia pubblica con la proiezione del video dell’istituto Luce in cui si vedono le immagini dell’evento del 23 novembre del 1949.
A ricostruire il viaggio storico di De Gasperi in Sila è stato l’amministratore di Ismea Franco Laratta: «La forza e la determinazione di un padre dell’Europa come De Gasperi, che ha puntato tutto sulla riforma agraria e sulla difesa della terra, hanno salvato la Calabria e la Sila da un secolare isolamento. Spiace che questa pagina di storia sia caduta inspiegabilmente nell’oblio». Franco Laratta ha poi lanciato un appello alle istituzioni nazionali e regionali: «Dobbiamo puntare tutto su agricoltura e turismo o la Calabria è perduta».
Il sindaco Belcastro, ringraziando Laratta che si è speso molto per riportare alla luce lo storico evento, ha lanciato un appello per un nuovo e moderno capitolo di forestazione in Calabria, «perché la montagna è abbandonata a se stessa e gli incendi si diffondono rapidamente». E ha poi difeso l’operato dei forestali calabresi lungo la Sila e l’Appennino della regione: «Chiederò al ministro Martina di rivedere la legge che da troppi anni ha paralizzato il lavoro dei forestali, ormai ridotti al lumicino».
I ragazzi del locale Liceo Artistico hanno progettato la bella targa con il volto dello statista democristiano.