CONDOFURI Lo scorso 18 agosto il sindaco di Condofuri è stato vittima «di una vile aggressione e destinatario di pesanti minacce». A denunciarlo è lo stesso primo cittadino del Comune del Reggino, che in una nota spiega «che ancora una volta un amministratore locale si ritrova nel mirino di gente senza scrupoli, che calpesta le regole del vivere civile e vorrebbe sovvertire il corretto andamento dell’azione amministrativa, pensando di risolvere ogni problema con la logica della violenza e della sopraffazione».
I fatti denunciati da Mafrici si sarebbero consumati all’interno degli Uffici della Delegazione Municipale di Condofuri Marina, allorquando un uomo, lamentando la mancanza di acqua presso la sua abitazione, avrebbe dapprima inveito contro i dipendenti comunali presenti presso gli sportelli preposti, urlando e scagliandosi con calci e pugni contro il portone d’ingresso, e subito dopo verso il sindaco. Quest’ultimo, avendo sentito le urla dal suo ufficio ed essendo accorso per verificare quanto stava accadendo, sarebbe stato «gravemente minacciato e aggredito fisicamente». Grazie all’intervento di altri dipendenti comunali presenti ed in servizio, l’aggressore è stato trattenuto ed allontanato, evitando che la situazione potesse ulteriormente precipitare. Sull’episodio al momento sono in corso le indagini del locale Commissariato di polizia, a cui lo stesso Mafrici si è subito rivolto.
AVVISO PUBBLICO: STATO ACCOLGA QUESTI GRAVI SEGNALI «Avviso Pubblico esprime vicinanza e solidarietà al sindaco di Condofuri e già vicepresidente di Avviso Pubblico, Salvatore Mafrici, all’amministrazione comunale e a tutta la cittadinanza, a seguito della vile aggressione e delle pesanti minacce ricevute nei giorni scorsi da parte di un concittadino». Lo rende noto un comunicato dell’associazione.
«Ancora una volta i sindaci si confermano essere, come più volte sottolineato nel nostro rapporto “Amministratori sotto tiro”, sempre più gli avamposti di uno Stato che non riesce a fare fronte ad una dilagante crisi economica e valoriale, presidi di legalità dinanzi a cui riversare le frustrazioni di un intero sistema», spiega la nota.
«Sono ormai continue le intimidazioni e le minacce messe in atto da semplici cittadini che sfogano la loro rabbia, derivante dalla perdita di occupazione o dalla mancanza di reddito, contro gli amministratori locali o i dipendenti pubblici pretendendo un lavoro, un alloggio o come in questo caso semplicemente l’emissione di acqua. I cittadini sono indotti a scagliarsi contro il rappresentante dello Stato a loro più vicino, ovvero il sindaco, che già nello svolgere il suo mandato si trova in grande difficoltà in quanto il governo centrale ha eliminato gran parte dei trasferimenti ai Comuni, che in questa epoca di crisi economica sono più che mai necessari per fornire i servizi minimi ed essenziali alla comunità», ha dichiarato la vicepresidente di Avviso Pubblico, Maria Antonietta Sacco, coordinatrice regionale per la Calabria di Avviso Pubblico.
«Il nostro auspicio – conclude – è quindi che lo Stato centrale colga questi gravi segnali di scollamento con il popolo e attui una serie di misure volte a garantire i diritti minimi di cittadinanza. In questo ha una grande responsabilità la politica nazionale, sempre più interessata a strategie di equilibrio o di mantenimento dello status quo e non al popolo, soprattutto a quella parte di popolo che versa in situazioni di vera e propria indigenza».
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