LAMEZIA TERME Aggredito mentre era in macchina, l’auto bloccata all’imbocco di una stradina, poi la portiera aperta dal lato passeggero e un pugno che attacca e distrae mentre viene aperta la portiera del lato guidatore. E da quel momento comincia l’aggressione vera e propria come racconta, in una denuncia-querela, Vittorio Macchione, architetto di 67 anni di Nocera Terinese, che ai carabinieri della locale stazione ha indicato quali suoi aggressori l’ex sindaco di San Mango D’Aquino – e attuale consigliere comunale e capogruppo d’opposizione – Vincenzo Buonocore e suo fratello Raffaele, rei, secondo il racconto fatto ai militari, di averlo «strattonato di peso» afferrandogli le gambe e trascinato a forza fuori dall’auto. «Sbattuto a terra – si legge nella querela – venivo raggiunto da una gragnola di pugni e calci specialmente all’addome ed alla schiena. Venivo pure afferrato per il collo con una violenta stretta che mi impediva qualsivoglia reazione di difesa». Macchione racconta di essere stato soccorso da un condomino del villaggio “Sea Village” di Nocera che il querelante gestisce tramite una srl costituita anni addietro proprio insieme a Vincenzo Buonocore.
DAL RAPPORTO DI FIDUCIA ALL’AGGRESSIONE Secondo quanto racconta Vittorio Macchione, la srl “Sea Village” è stata amministrata per oltre cinque anni dall’ex sindaco di San Mango «grazie al rapporto esistente tra me e lo stesso e soprattutto al rapporto di fiducia che vi era tra di noi». Non solo, «tale carica gli era stata conferita – dice l’architetto – nonostante io avessi la maggioranza delle quote sociali».
GLI AMMANCHI «Sta di fatto che qualche tempo addietro ho dovuto scoprire con grande rammarico per mera occasionalità che vi erano stati in quegli anni di gestione del Buonocore rilevanti ammanchi per i quali non ho sino ad oggi sporto denuncia ma che, bonariamente, ho contestato al Buonocore in più occasioni senza riuscire ad avere dallo stesso una spiegabile scusante o comunque giustificazione», mette nero su bianco Macchione. «Nonostante tutto ciò il Buonocore ha continuato ad essere per mia concessione amministratore del villaggio condominio Sea Village anche per quanto concerne la gestione del bar e della piscina».
IPOTESI VENTILATE Macchione non dà spiegazioni certe sul perché dell’aggressione che avrebbe subìto. Fa una serie di ipotesi legate proprio alla gestione del villaggio. Secondo lui, infatti, i condomini sarebbero stati «assai scontenti» della gestione di Buonocore tanto da avere espresso la volontà di avere un altro amministratore e nello specifico chiedendo proprio di Macchione. Questa l’origine, ipotetica, del rancore di Buonocore nei confronti del socio, un tempo così stretto, in affari.
«GUARDA CHE TI SCANNO» Secondo quanto riportato nella querela, l’aggressione sarebbe avvenuta il due agosto scorso. Macchione si trovava nel villaggio, quando intorno alle 18, il fratello dell’ex sindaco, Raffaele Buonocore, lo avrebbe fermato mentre era alla guida della sua vettura e, una volta abbassato il finestrino, «toccandomi il baffo con fare provocatorio mi minacciava dicendomi: “Guarda che ti scanno”». Seppur risentito, Macchione non avrebbe reagito e si sarebbe allontanato senza dare peso a quelle parole. Passata mezz’ora, mentre si accingeva ad uscire dal villaggio, Raffaele Buonocore si sarebbe piazzato davanti alla sua automobile impedendogli di proseguire. Trattandosi di una stradina stretta occupata anche da macchine parcheggiate, Macchione racconta di non avere avuto la possibilità di proseguire. È a questo punto che Raffaele Buonocore avrebbe fatto il giro della macchina, piazzandosi sul lato passeggero, avrebbe aperto la portiera e sferrato un pugno all’architetto. «Proprio in questo contesto – dice Macchione – sentivo aprire di scatto la portiera del mio lato guida e venire strattonato di peso dall’altro Buonocore, Vincenzo, che addirittura afferrandomi le gambe mi trascinava a viva forza fuori dall’abitacolo del mio mezzo» aiutato dal fratello che nel frattempo si sarebbe portato sull’altro lato della macchina.
Ad assistere all’aggressione, secondo quanto riferito da Macchione, c’era il condomino che lo ha soccorso allontanando i due fratelli. Un dipendente di colore che lavora per Raffaele Buonocore, vedendo come avevano ridotto Macchione, avrebbe gridato, con le mani sul volto, «ma cosa avete fatto?», ricevendo dal proprio datore di lavoro l’intimazione a stare zitto e andare via. Poi sarebbe sopraggiunta un’altra persona a chiedere se l’architetto avesse bisogno. L’uomo avrebbe cercato, racconta, di mettersi alla guida ma dopo pochi minuti non sarebbe stato più in grado di continuare ed è stato così accompagnato all’ospedale di Catanzaro da altre due persone.
NUOVA QUERELA Gli inquirenti dovranno ora stabilire le esatte circostanze descritte nella querela e le cause dell’aggressione raccontata da Macchione il quale si riserva «di esporre più dettagliatamente fatti e circostanze con un’altra querela che presenterò ad integrazione e nei termini di legge».
Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it
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