LAMEZIA TERME «L’abusivismo è un dramma che ci trasciniamo da anni». È quanto afferma Francesco Falcone, presidente di Legambiente Calabria, ritornando su un tema noto oramai nella nostra regione, in particolare dopo il sisma che ha colpito Ischia. «La Calabria non ha memoria storica – dice Falcone –. Abbiamo dimenticato il terremoto che ha colpito lo Stretto di Messina nei primi anni del ‘900, infatti da quella data in poi abbiamo continuato a costruire secondo il detto calabrese dell’ “abusivismo di necessità” che negli anni ha flagellato le nostre coste».
Ma Falcone ricorda come «anche la frana di Maierato non ci abbia insegnato nulla». «Per fare l’esempio della provincia di Cosenza – spiega -, abbiamo denunciato delle case abusive a Corigliano perché sorgevano in una zona R4 e cioè ad alto rischio idrogeologico, per intenderci la stessa zona in cui è stato costruito il Lidl di Zumpano».
«Un dramma – rimarca ancora Falcone – che ogni anno viene testimoniato anche nei rapporti sulle ecomafie. Per fare un esempio, solo nel 2015 ci sono stati 186 sequestri e quasi 600 denunce, che da sole rappresentano il 12,1% sul totale nazionale».
Proprio ieri, il direttore della Protezione civile regionale ha parlato di 142mila case abusive in Calabria. E non manca una stoccata del presidente di Legambiente Calabria alla Regione. «I funzionari denunciano, parlano di migliaia di case non a norma, ma poi non fanno nulla. Non vorrei – continua – che succeda come a Licata, dove il sindaco solo per aver fatto demolire delle costruzioni abusive è stato sfiduciato dalla sua stessa maggioranza». «Se questi illeciti ci sono, bisogna dirlo all’interno della giunta regionale, dirlo ai comuni e poi procedere alla demolizione, se possibile, altrimenti bisogna delocalizzare. Sono queste le risposte che vogliamo – conclude Falcone -. Basta con annunci e proclami, vogliamo azioni concrete per evitare i drammi».
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