SARACENA Un filo sospeso lega la Calabria all’America Latina, intrecciando le storie di questa terra con quelle dei desaparecidos, storie di emigrazione, di lotte per i diritti, di umanità. Di questo e altro si è discusso a Saracena, nel corso dell’evento organizzato dal gruppo consiliare “Saracena in Comune” lo scorso 22 agosto, nel quale sono intervenuti Leonide Spinelli, consigliere comunale, Mario Occhinero, portavoce calabrese dell’associazione 24 marzo onlus, il giornalista esperto di esteri Alfredo Sprovieri, Claudio Di Benedetto, figlio di Filippo Di Benedetto, Luigi Pandolfi, economista e analista politico, la ricercatrice Rossella Tallerico e l’avvocato Arturo Salerni di “Progetto Diritti Onlus”, e che ha visto la partecipazione straordinaria della Console Generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela a Napoli Amarilis Gutièrrez Graffe.
Proprio in occasione della giornata di solidarietà col Venezuela, e nell’ambito della mobilitazione internazionale per la liberazione dell’attivista argentina Milagro Sala e del detenuto argentino scomparso Santiago Maldonado, la Console Gutierrez Graffe ha tenuto un accorato discorso nel quale ha inteso fare chiarezza sulle conquiste della Rivoluzione Bolivariana, cui il popolo venezuelano deve l’acquisizione di molti dei suoi diritti essenziali, e la cui eredità è oggi nelle mani del governo Maduro; inevitabile a questo proposito la discussione più ampia sul ruolo dei mezzi di informazione e della stampa mondiale nella narrazione dei fatti più recenti relativi al Venezuela: «Se continueremo a guardare alla storia con gli occhi del capitalismo, non capiremo mai dove sta la verità – ha affermato la Console, rimarcando a più riprese l’esistenza di interessi americani sui giacimenti petroliferi venezuelani -, è necessario che la si guardi col cuore».
Tra i temi affrontati anche il liberalismo economico, l’odierna criminalizzazione della lotta nell’Argentina di Macrì, il Piano Condor, il dibattito sulle Ong e le responsabilità del ministri Minniti, fino ai nuovi desaparecidos, ovvero i migranti che perdono la vita attraversando il mare. Un dibattito emozionante e ricco di spunti, dunque, che ha visto Saracena aprire le porte al mondo e parlare un linguaggio universale, quello della solidarietà che da sempre contraddistingue i popoli del Sud, diventando quella cittadina multiculturale che proprio gli esponenti della lista “Saracena in Comune” sognavano di costruire durante la scorsa tornata elettorale. L’evento, che è stato inserito all’interno della rassegna stampa del sito del Ministero degli Esteri della Repubblica Bolivariana del Venezuela, si è concluso con l’invio di un videomessaggio da parte dei cittadini di Saracena insieme alla console Gutièrrez al Presidente Nicolas Maduro.
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