Oggi i funerali di Aiello, no alla cremazione

Sì al seppellimento, no alla cremazione. Circa un’ora fa, la procura della Repubblica di Catanzaro ha ufficialmente restituito ai familiari la salma di Giovanni Aiello, autorizzando la celebrazione dei funerali e la tumulazione del corpo, che non potrà essere cremato.

TOSSICOLOGICO DECISIVO I resti dell’ex poliziotto della Mobile di Palermo, indicato da pentiti e testimoni come il misterioso killer di Stato “Faccia di mostro”, dovranno infatti rimanere a disposizione per eventuali altri prelievi che potrebbero rendersi necessari all’esito dell’esame tossicologico, allo stato ancora in corso. Al momento, sul corpo dell’uomo è stato eseguito solo il tradizionale esame autoptico, per questo – dicono fonti vicine alle indagini – è assolutamente prematura qualsiasi valutazione sulle cause della morte. I suoi funerali – hanno comunicato ieri i legali della famiglia – saranno celebrati oggi pomeriggio.

MALORE FATALE? Settantunenne attivo e in piena forma – così lo descrivono i paesani che quotidianamente lo vedevano uscire in barca – Aiello lunedì mattina si è accasciato sulla spiaggia di Montepaone lido, apparentemente colto da un malore di tipo cardiaco. Inutili sono stati i tentativi di soccorso dei bagnanti e dei sanitari immediatamente allertati e intervenuti sul posto. Poco dopo il loro arrivo, i medici non hanno potuto far altro che accertarne la morte.

DUE PROCURE SUL CASO Circostanze che la procura di Catanzaro ha deciso di approfondire, disponendo l’autopsia e un accurato esame tossicologico. Nel frattempo, la Dda di Reggio Calabria, che con i colleghi del capoluogo calabrese lavora a stretto contatto, ha messo sotto sequestro probatorio le proprietà di Aiello. Un “congelamento” necessario per preservare lo stato delle cose e dei luoghi qualora emergesse qualche sospetto sulla morte dell’uomo e fossero necessarie indagini e approfondimenti.

SEQUESTRATA ANCHE LA LAND ROVER Sotto sigilli sono finite le case, la barca, i cellulari e anche l’auto dell’uomo. Proprio questa, secondo indiscrezioni, potrebbe essere la famosa Land Rover di cui hanno parlato diversi pentiti e che potrebbe fornire elementi utili sulla vita e le frequentazioni dell’ex poliziotto, da più parti identificato come “Faccia di mostro”.

INDAGINI E ACCUSE Indagato da diverse procure con l’accusa di aver avuto un ruolo in omicidi e stragi, Aiello non è mai stato condannato per le stragi e gli omicidi di cui nel tempo è stato accusato. I procedimenti nei suoi confronti sono stati nella maggior parte dei casi archiviati, ma a Reggio Calabria sull’ex poliziotto si indaga ancora.

LE ULTIME PERQUISIZIONI Il 24 luglio scorso, Aiello è stato perquisito per ordine del procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo perché indagato nel procedimento che ha svelato il coinvolgimento della ‘ndrangheta nella stagione degli attentati continentali, con cui le mafie – con l’appoggio della massoneria piduista, di settori dei servizi e della galassia nera da loro controllata – hanno costruito la strategia della tensione necessaria all’arrivo al potere di interlocutori politici compiacenti.

IL “NODO” SPADARO TRACUZZI Un piano eversivo in cui – per i magistrati – Aiello avrebbe avuto un ruolo. Quale, al momento, non è dato sapere. Dell’indagine nei suoi confronti si sa solo che è accusato di aver indotto a mentire l’ex capitano del Noe, Saverio Spadaro Tracuzzi, già condannato anche in appello per i rapporti fin troppo amichevoli con il clan Lo Giudice. La medesima famiglia di Nino “il Nano”, il controverso pentito che più di recente e più in dettaglio ha parlato di Aiello.

Alessia Candito
a. candito@corrierecal.it