SAN GIOVANNI IN FIORE «La politica e le istituzioni devono affrontare il dramma degli incendi con estrema urgenza. Le nuove tecnologie ci danno in mano. Esiste da qualche anno un sistema satellitare italiano: è il Cosmo SkyMed, in grado osservare con estrema precisione i movimenti delle frane, la nascita degli incendi e ogni movimento delle aree a rischio. Con i suoi quattro satelliti è in grado di compiere ispezioni potentissime, metro per metro, giorno e di notte, con ogni condizione meteo». È la proposta presentata da Franco Laratta, Amministratore Ismea nel corso di un convegno che si è svolto a San Giovanni in Fiore.
Franco Laratta ricorda come «la Calabria sia un’area fortemente a rischio per gli incendi, i dissesti idrogeologici e le catastrofi naturali di ogni tipo». Che fare? La prevenzione prima di tutto. «Bene le annunciate soluzioni legislative – sottolinea l’amministratore dell’Ismea – (come quella del consigliere Bevacqua). Occorre pensare anche e soprattutto al controllo h/24 del nostro territorio e soprattutto patrimonio boschivo e agricolo, in molti casi senza alcuna protezione».
La tecnologia ci viene incontro. Ed è anche ottima tecnologia italiana. Sviluppato dall’Agenzia spaziale italiana in cooperazione con il ministero della Difesa, il sistema Cosmo SkyMed si basa su una costellazione di quattro satelliti, dotati di radar ad apertura sintetica che lavorano in banda X (in grado quindi di vedere attraverso le nuvole e in assenza di luce solare).
«Il sistema – evidenzia Laratta – è in grado di effettuare fino a 450 riprese al giorno della superficie terrestre, pari a 1.800 immagini radar, ogni 24 ore. Il sistema è stato già sperimentato in alcune tragiche catastrofi naturali del 2008 come il ciclone Nargis in Birmania, il terremoto in Cina e gli uragani Hannah e Ike su Haiti».
Il sistema è stato completato nel 2010 con il lancio del quarto ed ultimo satellite, dalla base USA di Vanderberg, in California. Ma è già impiegato da anni in molte aree di crisi nel mondo.
Laratta ha poi ricordato che comunque è indispensabile la presenza dell’uomo a terra. «Gli incendi – ha sostenuto – non si controllano e spengono dal cielo (canadair ed elicotteri utili nelle condizioni più estreme). Gli incendi si spengono e si controllano da terra. Prima di tutto riprendendo a fare manutenzione dei boschi, con personale specializzato. Troppe aree della Calabria – conclude Laratta – risultano di fatto abbandonate a se stesse. Condizione che favorisce e alimenta notevolmente le fiamme. Poi tutte le altre necessarie operazioni di prevenzione che non si effettuano più da troppi anni».
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