CATANZARO Metti un archetto che scorre sulle corde di uno Stradivari e un musicista definito «il violinista del diavolo», capace di eseguire “Il volo del calabrone” in un minuto e sei secondi, portando a casa il Guinness dei primati, che si esibisce all’interno di un sito archeologico del II secolo avanti Cristo ed ottieni il concerto di David Garrett, in duo con Julien Quentin al pianoforte, per l’ultima serata di Armonie d’Arte festival, al momento unica tappa italiana. Un concerto all’insegna dei virtuosismi ma anche di un fuoriprogramma con Garrett che ha regalato ai numerosi fan venuti un po’ da tutto il mondo un rapidissimo arrangiamento di Smooth Criminal di Michael Jackson.
Un parco Scolacium di Roccelletta di Borgia gremito. Duemila gli spettatori stimati per il violinista tedesco, provenienti da ogni parte d’Italia, ma anche da altri Paesi come Russia, Stati Uniti, Kazakistan, Giappone e Brasile. Un sold out raggiunto anche grazie ai fan del giovane musicista che lo seguono in ogni angolo del mondo per il suo successo, perché con i suoi virtuosismi inauditi, che di fatto sbalordiscono anche gli addetti ai lavori, è stato capace di far apprezzare ad un pubblico eterogeneo il repertorio classico di elevato tecnicismo e intrinseco valore musicale creando, arrangiando pezzi moderni, un ponte tra mondi musicali diversi grazie alla sua estrema carismatica duttilità artistica. Così il pubblico è letteralmente catturato e proiettato in una dimensione musicale travolgente che non ha più confini tra generi e linguaggi. Ed è questo che è successo al parco Scolacium, tra grandi silenzi e grandi applausi, nonostante il repertorio fosse prettamente classico, il pubblico è stato rapito dai virtuosismi di un programma ampio e variegato, come la sonata di Cesar Frank per violino e pianoforte, a brani sfavillanti e popolari come ad esempio la Ciarda di Monti. Garrett, inoltre, ha saputo raccontare al pubblico qualcosa di se’ parlando del fratello, dedicando emozionato, uno dei brani eseguiti ai suoi genitori, raccontando della sua esperienza alla Juilliard School. «Grande è la gioia – ha dichiarato il direttore artistico del festival, Chiara Giordano – per la grande partecipazione a tutta l’edizione. Un’opportunità per questa terra. Se qui è arrivato un pubblico davvero da tutto il mondo appositamente per vedere David Garrett, non è poco. Questo ci insegna che siamo sulla buona strada perché questa terra non abbia come sempre nell’immaginario collettivo il segno delle disfunzioni quando invece è possibile essere all’insegna dell’efficienza,della qualita’ e della capacita’ di collocarsi nello scenario globale a più alti livelli».
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