LAMEZIA TERME Leviamoci subito il pensiero: il più votato alle “Primarie del Corriere” – pure per distacco – è Mario Occhiuto. Oltre 303 preferenze per il sindaco di Cosenza: la conferma di boatos che lo vogliono candidato alla presidenza della Regione nel 2019 e, anche, di un sostegno importante (anche se virtuale). Specie perché il secondo classificato nel nostro gioco (serissimo, però), il senatore catanzarese di Ap Piero Aiello, si ferma a 142 voti. Due passi davanti a Michele Conia, sindaco di Cinquefrondi ed espressione della “sinistra sinistra”, nonché vera sorpresa di questa prima tappa della competizione che ci accompagnerà fino a marzo 2018, quando di fatto si aprirà la vera corsa alle regionali.
Prima tappa, appunto: i voti raccolti si sommeranno di volta in volta, e si procederà a una serie di scremature. Non c’è nulla di certo, dunque, se non la grande partecipazione all’iniziativa ideata da Corriere della Calabria, Demoskopika e Newsandcom. Che riaprirà i battenti il 13 settembre per la seconda tappa.
I PRIMI VENTI E dunque tutto è ancora possibile. Basti pensare che a due voti soltanto da Conia ci sono, appaiati, Wanda Ferro e Nicola Fiorita: la prima (potenziale) sfidante di Occhiuto nel campo del centrodestra e il (quasi) candidato del Pd alle amministrative di Catanzaro si propongono come outsider di peso nella prima fase. Segue Nicola Gratteri, che con la politica non c’entra nulla. Il suo lavoro tra Reggio Calabria e Catanzaro ne ha fatto, però, un simbolo della Calabria positiva. Inevitabile che qualcuno (sono 130) lo abbia individuato come candidato ideale. Tanto per stare alle possibili sfide nel centrodestra, ecco il nome di Bernardo Misaggi. Il medico emigrato a Milano dalla Locride, già professionista di fiducia della famiglia Berlusconi, aveva annunciato la sua candidatura (poi sfumata) nel 2009. Che abbia voglia di riprovarci? Intanto è a quota 126, nove voti davanti al politico che lo convinse a ritirarsi otto anni fa: Giuseppe Scopelliti, il cui attivismo degli ultimi tempi (con una capatina nella linea politica di Forza Italia) evidentemente ha rianimato i suoi fan. Altro potenziale candidato a sinistra: Domenico Lucano. Il sindaco di Riace che ha trovato una strada per l’integrazione (e in tempi di “caccia all’invasore migrante” sta vivendo più di qualche difficoltà) è stato, per Time, tra i 50 uomini più influenti al mondo. Nelle Primarie è all’ottavo posto. Davanti a una vecchi(ssim)a conoscenza della politica nostrana, Saverio Zavettieri, che, pur lontano dalla prima fila, racimola 100 preferenze. Revival socialista? Può darsi. Revival (solo perché sono fuori dal consiglio regionale) anche per Gianpaolo Chiappetta e Demetrio Naccari Carlizzi. Un centrista e un democratico scontento (di Magorno) appaiati a 97 punti. Dieci in più del ministro dell’Interno Marco Minniti: secondo i rumors romani punta alla Presidenza del Consiglio, una fetta dei nostri lettori spera che ci ripensi e viri sulla Cittadella. Chi è già a Germaneto è il vicepresidente della giunta regionale Antonio Viscomi: 81 voti non sono pochi ed è nettamente il primo tra gli esponenti della giunta regionale. Dopo di lui il forzista Mario Magno, approdato in consiglio regionale dopo le sventure giudiziarie di Nazzareno Salerno, con 68 preferenze. E, appaiati, due centristi: Baldo Esposito di Ap (area Piero Aiello, forse gli ha sottratto qualche voto) e Gianluca Gallo, che a Palazzo Campanella spera di rientrare spodestando Giuseppe Graziano. Per loro i voti sono 66. Quindicesimo Mario Oliverio, con 52 voti. Il governatore ha detto all’atto della sua candidatura che non avrebbe tentato il bis: diciamo che i nostri lettori non lo incoraggiano a cambiare idea.
Prima (e praticamente unica) esponente del Movimento Cinquestelle nella nostra rilevazione, Dalila Nesci arriva subito dopo il presidente della giunta con 49 voti. Due in più di Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria prima renzianissimo e adesso critico con il segretario del Pd. Nella sfida con Angela Marcianò, assessore alla Legalità sfiduciata dal primo cittadino dopo un confronto sfibrante (e dopo la nomina dell’assessore nella segreteria nazionale dem), Falcomatà vince di sei punti, ma la strada è ancora lunga. Tra i due “contendenti” si piazza Franco Laratta, ex deputato del Pd sempre molto attivo sul territorio: conquista 43 voti. Chiude i “magnifici 20” Pippo Callipo. Già candidato alle regionali, sempre critico nei confronti della politica regionale (a parte un avvicinamento a Wanda Ferro nella sfortunata sfida a Oliverio), l’imprenditore del tonno conquista 40 preferenze.
L’IDENTIKIT Sorpresa, almeno parziale: per i nostri lettori non è così importante che il candidato abbia tra le sue caratteristiche quella di essere un volto nuovo. Lo chiede il 10,4% del campione (si potevano scegliere due “qualità” tra le otto evidenziate). Più importanti, secondo i calabresi, la competenza (48,3) e la trasparenza (46,4). Va bene anche un politico “già visto”, purché sappia quali corde toccare e renda visibile a tutti il proprio operato e le proprie scelte. Cosa che, in oltre quarant’anni di regionalismo, non s’è praticamente mai vista. Autorevolezza, capacità di valorizzare il lavoro di squadra e disponibilità all’ascolto altre tre qualità tenute in considerazione. Solo il 19,4% chiede che il candidato sia apartitico o espressione della società civile: altro dato in apparente controtendenza. I calabresi sono disposti a fidarsi ancora della politica, purché cambi atteggiamento in maniera radicale.
CALABRIA BIPOLARE Non suoni come un’annotazione psichiatrica. Lo dicono i numeri: i lettori sono polarizzati attorno ai due schieramenti di centrodestra (26,4% del campione) e centrosinistra (23,5%). L’area movimentista è indietro di diversi punti percentuali (ferma al 6,6%). Un trend diverso da quello nazionale, ma in linea con le consultazioni (regionali o locali) calabresi. La sinistra (13,2%), invece, batte la destra (7,9%). Facciamo un po’ di fantapolitica. Aggregando i dati di centrosinistra e sinistra e centrodestra e destra si arriva a uno scontro quasi in pareggio: 46,7 contro 44,3. E a quel punto il centro, con il suo 7,5% diventerebbe decisivo. Ma è, appunto, fantapolitica. Intanto perché lo scopo della nostra rilevazione era un altro. E poi provateci voi a mettere insieme una coalizione che unisca il Pd calabrese con Mdp o la sinistra movimentista.
UNA GRANDE PARTECIPAZIONE Abbiamo lasciato alla fine i dati demografici e quelli sulla partecipazione alla nostra iniziativa. È stato un grande successo: il totale delle votazioni valide è di 4.089, un campione più che significativo (anche per questo il gioco è serissimo). La provincia che ha partecipato di più è Catanzaro (arriva da lì il 33% dei voti), seguita da Reggio Calabria (30,5), Cosenza (26,1), Vibo Valentia (5,7) e Crotone (4,7). Sono gli adulti (72,6%) del campione ad aver partecipato di più, davanti a giovani (21,5%) e anziani (5,9%). Molto sbilanciate le percentuali di affluenza virtuale tra i generi: il 71,9% dei voti arriva dagli uomini, il 28,1% dalle donne.
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