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Il blitz (interessato) di Mario e Sebi

Sebi e Mario in tour. La stagione è quella giusta: musica, taranta e… cabaret. Anche la direttrice è quella giusta: risparmiata dalle fiamme degli incendi, dall’inquinamento marino e dalla falcid…

Pubblicato il: 29/08/2017 – 17:28
Il blitz (interessato) di Mario e Sebi

Sebi e Mario in tour. La stagione è quella giusta: musica, taranta e… cabaret. Anche la direttrice è quella giusta: risparmiata dalle fiamme degli incendi, dall’inquinamento marino e dalla falcidia dei recenti tagli culturali, probabilmente la Locride era l’unico posto dove la premiata ditta Sebi e Mario poteva concedersi una visita, anzi per meglio dire, un blitz. Che tale è da considerarsi quello messo in atto muovendo da Monasterace.
Una cosa seria avrebbe richiesto maggiore serietà nella programmazione e nella comunicazione. Se non altro per consentire agli esperti del governatore, da Simone Veronese a Domenico Gallelli, di accompagnarlo con schede tecniche sulla crescita economica della Locride, la sua ricollocazione nelle strategia di sviluppo della Regione Calabria, lo stato della sanità, il punto sulla lotta alla ‘ndrangheta soprattutto nei comuni dove la partecipazione democratica è inesistente, la disoccupazione che cresce mentre chiudono anche le ultime, poche, realtà imprenditoriali.
Non c’e tempo per queste cose. Meglio il mordi e fuggi, anche se alla fine il governatore e il suo sodale capogruppo Pd hanno dovuto prendere atto che da mordere, nella Locride, non è rimasto molto, non resta che fuggire. Ma il blitz era urgente per almeno due ragioni. Anzi tre: occorreva dimostrare che chi si mette contro Sebi è scomunicato da Mario, come nel caso dell’assente assessore Federica Roccisano, cauloniese ma ultimamente poco allineata. Poi occorre fornire qualche pretesto ai “guru” della comunicazione presidenziale che, dopo lungo letargo, si svegliano e scoprono che la legislatura volge alla fine e con essa anche il loro munifico incarico. Infine, l’annunciato arrivo a Locri, su invito del sindaco e del vescovo, del sottosegretario Tonino Gentile, braccio destro del ministro Calenda alle Attività produttive, chiamato al capezzale dell’unica azienda operativa, un attrezzato call center, esistente in Locri.
Una visita, ufficiale, quella del sottosegretario Gentile, che da sola può far danni, politicamente, più degli incendi che hanno distrutto la Sila. Dovesse, Gentile, dire a Locri anche solo un decimo delle cose che ha detto, e dimostrato, in quel di Praia a Mare e di Catanzaro, per la premiata ditta sarebbe una iattura. Dovesse, Gentile, sciorinare anche a Locri la dolorosa litania dei soldi stanziati dal Cipe e non impiegati dalla Regione Calabria, addio sogni di gloria per la premiata ditta che, a meno di un anno dalle comunali, aveva già bella e confezionata la candidatura a sindaco di Locri di una delle tante pupille del capogruppo del Pd.

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