CATANZARO Si intitola “Sport e integrazione” il progetto approvato e finanziato dal comitato regionale della Calabria del Coni, su iniziativa della delegazione provinciale di Catanzaro, per contribuire all’inserimento dei giovani migranti, soprattutto minorenni. La proposta, è scritto in una nota, ha ottenuto il via libera durante l’ultima giunta regionale del comitato olimpico, nel corso della quale si è proceduto alla rimodulazione del budget 2017 con l’individuazione delle risorse economiche necessarie. Il progetto, ideato dal delegato provinciale Giampaolo Latella, si prefigge di promuovere l’integrazione degli stranieri attraverso lo sport, contrastando le forme di discriminazione razziale e di intolleranza, ma soprattutto promuovendo un’idea di società culturalmente aperta, plurale e multietnica. “Sport e integrazione” è rivolto a giovani migranti ospitati in strutture di accoglienza della provincia di Catanzaro e prevede l’organizzazione di lezioni di avviamento allo sport, di educazione alla pratica agonistica, di formazione tecnica e regolamentare. Un percorso nel quale i destinatari del progetto saranno accompagnati da tecnici e professionisti (figure non solo strettamente legate al mondo dei cinque cerchi) che avranno il compito di agevolare l’inserimento dei giovani, trasferendo loro diverse competenze, tra cui le norme generali di comportamento, di soccorso, di igiene e di sicurezza. «Lo spirito del progetto – è scritto nella nota – è volto a esaltare la capacità dello sport di creare senso di comunità: niente più della pratica agonistica, infatti, può spingere i giovani di diverse etnie a conoscersi e a stringere legami di solidarietà. Stare insieme per superare le difficoltà e raggiungere un obiettivo comune è l’essenza dell’attività sportiva così come della vita sociale. Per questo “Sport e Integrazione” può svolgere un ruolo chiave nel contrasto a forme assai diffuse di xenofobia, abituando i giovani a condividere un sistema di regole, a sviluppare una cultura del rispetto e della convivenza e soprattutto a costruire un comune senso di appartenenza con i loro coetanei provenienti da un contesto straniero, con effetti positivi nelle relazioni interne alle comunità locali».
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