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Lamezia, la giunta si spacca sul Psc

LAMEZIA TERME Sebbene dovesse essere approvato «entro gennaio 2017», il Psc di Lamezia Terme ha avuto il disco verde della giunta comunale solo martedì sera. Ma, a parte gli otto mesi di ritardo ri…

Pubblicato il: 30/08/2017 – 8:59
Lamezia, la giunta si spacca sul Psc

LAMEZIA TERME Sebbene dovesse essere approvato «entro gennaio 2017», il Psc di Lamezia Terme ha avuto il disco verde della giunta comunale solo martedì sera. Ma, a parte gli otto mesi di ritardo rispetto agli annunci del sindaco Paolo Mascaro, uno strumento decisivo per una città qual è il Piano strutturale comunale è stato approvato con il voto del sindaco e di soli tre assessori, di cui uno astenuto ma decisivo per garantire il numero legale, e con l’assenza di due componenti dell’esecutivo, tra cui il vicesindaco Massimiliano Tavella. 
Dalle fila dell’opposizione, a “raccontare” il percorso tortuoso con cui si è arrivati all’approvazione del Psc è il capogruppo di “Lamezia Insieme” Rosario Piccioni: «Quello a cui si è assistito nella seduta di giunta di ieri ha dell’incredibile. A metà tra la farsa e il drammatico. Se la giunta Mascaro passerà alla storia, sarà per l’esorbitante numero di annunci fatti e poi disattesi e le laceranti contraddizioni politiche esplose in nemmeno due anni di amministrazione. Con i soliti toni all’insegna dell’“uomo solo al comando” e la solita febbre di annunci, Mascaro aveva annunciato in modo roboante che il Piano strutturale comunale, uno degli atti fondamentali per la vita della nostra città, sarebbe stato approvato dalla giunta entro la fine di gennaio 2017. E invece il Psc è stato approvato solo ieri, con quasi otto mesi di ritardo, seguendo un iter portato avanti in maniera pessima da un’amministrazione che non ha discusso minimamente con le commissioni consiliari, con le associazioni e le categorie su un documentale fondamentale per il futuro di Lamezia. E alla fine sono arrivati anche le dimissioni dell’assessore all’Urbanistica, uno degli asssessori più vicini al sindaco Mascaro».
«È bene – prosegue Piccioni – che i cittadini sappiano come stanno le cose. Dopo le tante sedute di giunta saltate nel mese di luglio a causa del boicottaggio di tre assessori, ieri la giunta Mascaro è arrivata all’approvazione del Psc con il voto del sindaco e di soli tre assessori, di cui uno, l’assessore Astorino, addirittura si è astenuta pur garantendo con la sua presenza il numero legale. E dei due assenti alla seduta di ieri, uno è il vice sindaco. È inconcebile – sostiene ancora l’esponente dell’opposizione – che l’atto che va a disegnare lo sviluppo della città per i prossimi decenni venga approvato senza un assessore all’Urbanistica, da una giunta monca e spaccata, riflesso di contraddizioni e lotte intestine che renderanno complicatissimo il percorso del Psc in consiglio comunale. È evidente a tutti che né a luglio né ieri c’erano e ci sono le condizioni politiche per approvare il Piano strutturale. Che futuro può avere un’amministrazione e soprattutto, fatto che ci preoccupa maggiormente, che futuro può avere una città dove un sindaco non riesce a trovare la quadra nella sua giunta e nella sua maggioranza su un atto fondamentale come il Psc?».
Ma soprattutto il fatto politico più eclatante secondo Piccioni è che «ieri forse per la prima volta nella storia del Comune di Lamezia un assessore si è astenuto nel votare un atto fondamentale, consentendo tuttavia con la sua presenza di mantenere il numero legale e di far passare la delibera». «Rendiamoci conto: un assessore della giunta Mascaro – aggiunge il capogruppo di “Lamezia Insieme” – si è astenuta su una pratica fondamentale come il Psc. Sarebbe comprensibile su un atto che riguarda una questione “eticamente sensibile”, ma tale il Psc non è. E sarebbe comprensibile se il sindaco, oggi o nei prossimi giorni, chiedesse le dimissioni dell’assessore astenuto o lo stesso assessore facesse un passo indietro certificando un contrasto di linea politica. Ma nella giunta da guiness dei primati per contraddizioni, annuncite e attaccamenti esasperati alla poltrona, questo molto probabilmente non avverrà. Una domanda sorge spontanea: come mai questa forzatura proprio in questo momento? Il sindaco ha per caso dimenticato che l’amministrazione è ancora sotto la lente d’ingrandimento della commissione di accesso per verificare infiltrazioni mafiose?».
Osservando poi che il Piano strutturale comunale è passato grazie all’astensione dell’assessore espressione del Cdu, «lo stesso assessore, che insieme all’assessore Gullo e al vicesindaco Tavella, a luglio con le sue assenze ha contribuito a far saltare diverse sedute di giunta per l’approvazione del Psc», la domanda di Piccioni è: «Cosa è cambiato in un mese nella posizione politica del Cdu rispetto al Psc? C’è per caso sotto qualcosa? Quale logiche stanno dietro questo cambio di linea del Cdu? I cittadini hanno diritto di sapere».
«Ci riserviamo di valutare nel merito il Piano strutturale comunale una volta che potremo leggere gli atti. Sta di fatto che il Psc, così come tante altre questioni sul tappeto nei prossimi mesi, sta facendo emergere – è la conclusione dell’esponente dell’opposizione – tutto lo squallore di un’amministrazione e di una maggioranza che, dagli annunci di rivoluzione e cambiamento, pur di far passare gli atti e raggranellare qualche consenso, è arrivata ai peggiori giochi e i giochini della vecchia politica. Dopo la seduta di ieri, invitiamo Mascaro per l’ennesima volta a fare le dovute valutazioni e a prendere atto che tirare a campare fa solo il male della città».

BARBANTI: GLI ASTENUTI DIANO SPIEGAZIONI «Il Psc rappresenta, come ho più volte sottolineato, lo strumento programmatico di importanza strategica per la città ed il suo armonico sviluppo. Il dato sconcertante che il sindaco abbia preteso di proporre per l’approvazione in consiglio comunale un Psc che non ha il sostegno della sua giunta è preoccupante e lascia intravedere ragioni e motivazioni gravi, contenute anche nell’astensione dell’assessore Astorino, oltre che soprattutto nell’assenza dell’assessore Gullo e persino del vice Sindaco Tavella». A dichiararlo è il deputato del Pd Sebastiano Barbanti, che aggiunge: «Il Pd ha sempre manifestato una linea univoca e chiara, si era detto pronto al confronto a condizione che il dibattito avesse i contorni di uno spazio democratico. Spazio che il sindaco ha sempre negato trincerandosi dietro la necessità di una approvazione claudicante per qualificare alla meno peggio i suoi gravi difetti di governo della città e dei suoi problemi (questioni Rom, nettezza urbana, scuole, piano spiaggia, Sacal, acqua ecc.). Così stante le cose è assolutamente necessario, anche in relazione all’attività della commissione di accesso, che l’assessore Astorino – conclude Barbanti – spieghi con chiarezza le ragioni dell’astensione. La stessa cosa dovrebbero fare l’assessore Gullo ed il vicesindaco Tavella, che rispetto all’argomento si sono sempre sottratti alle loro responsabilità amministrative. Il Pd non può che attendere, la responsabilità è esclusivamente del sindaco e della sua maggioranza».

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