CATANZARO Esposto in Procura sulla nomina di Pietro Giamborino nella struttura ausiliaria dell’Avvocatura regionale. Lo ha presentato il Codacons Calabria, secondo cui «la capacità di gestire l’avvocatura regionale non s’improvvisa nelle sezioni di partito». L’associazione dei consumatori commenta così la notizia pubblicata dal Corriere della Calabria: «Apprendiamo con qualche perplessità che Pietro Giamborino è stato chiamato a far parte della struttura ausiliaria dell’Avvocatura regionale. L’ex consigliere regionale non risulta avere competenze tecniche per ricoprire tale delicato incarico, atteso che deve occuparsi di tutelare in sede giudiziaria gli interessi della Regione Calabria».
«Purtroppo – prosegue il Codacons – il suo nominativo risulta citato, più volte, nelle carte delle varie Procure calabresi, per conoscenze e frequentazioni non proprio edificanti. Il Codacons ha chiesto delucidazioni al governatore e ha presentato un esposto in Procura per verificare la regolarità della nomina ed eventuali incompatibilità».
«Riteniamo rispondere a legittime esigenze di trasparenza – sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons, che ha sottoscritto l’esposto – che la Regione Calabria chiarisca come sia possibile una siffatta nomina. Il nome di Giamborino, infatti, è stato tirato in ballo dal collaboratore di giustizia Domenico Cricelli, ed è venuto fuori nell’ambito dell’operazione “Rima” condotta contro la cosca mafiosa dei Fiarè di San Gregorio d’Ippona. Ma il Giamborino risulta essere stato deferito dalla squadra mobile di Catanzaro per associazione mafiosa unitamente ai boss Francesco, Diego, Antonio e Giuseppe Mancuso di Limbadi, ai Fiarè di San Gregorio d’Ippona nonché al cugino Giovanni Giamborino, il quale ha avuto numerosi guai legati all’usura, alle armi… In buona sostanza, per la polizia Giamborino, “forte delle cariche politiche nel tempo rivestite, recitava un proprio ruolo nell’organizzazione mafiosa”».
«A prescindere dalle vicende giudiziarie – sostiene Di Lieto – ci chiediamo se la scelta di Giamborino sia ispirata a criteri meritocratici ovvero sia finalizzata a garantire una poltrona a un ex consigliere regionale. Il Codacons ritiene che il governatore debba delle spiegazioni a tutti i calabresi perché la capacità di gestire l’avvocatura regionale non si improvvisa nelle sezioni di partito».
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