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Centri antiviolenza, botta e risposta Ferro-Roccisano

REGGIO CALABRIA «Il regolamento sulle tipologie delle strutture socio-assistenziali che la Regione si appresta ad approvare rischia di dare un colpo durissimo all’attività delle Case rifugio per le…

Pubblicato il: 02/09/2017 – 9:08
Centri antiviolenza, botta e risposta Ferro-Roccisano

REGGIO CALABRIA «Il regolamento sulle tipologie delle strutture socio-assistenziali che la Regione si appresta ad approvare rischia di dare un colpo durissimo all’attività delle Case rifugio per le donne vittime di violenza». Lo afferma, in una nota il consigliere regionale Wanda Ferro. «Secondo quanto verificato dai centri antiviolenza, infatti – prosegue – il testo del nuovo regolamento contiene una anomalia gravissima, poiché considera a regime gratuito i bambini di età superiore ai tre anni. In sostanza, il mantenimento di questi bambini dovrà essere a completo carico della casa rifugio ospitante, senza alcun rimborso della retta da parte della Regione. Un provvedimento gravissimo, perché, come è noto, le donne vittime di violenza che vengono ospitate nelle case rifugio portano con sé i propri figli, di qualunque età. Gli operatori delle case rifugio non solo aiutano le donne a ritrovare fiducia in se stesse e a ricostruire con serenità la propria autonomia, lasciandosi alle spalle sia dal punto di vista emotivo che da quello materiale la relazione violenta, ma forniscono ai minori sostegno emotivo e pratico in un delicato momento di crescita e di cambiamento. Purtroppo se il regolamento non sarà corretto, le case rifugio saranno costrette a non ospitare i bambini di età superiore ai 3 anni, poiché, già duramente penalizzate dai tagli degli anni passati, non potranno sopportare questo ulteriore carico economico. Si tratta di una situazione inaccettabile, che creerà fortissimo disagio sia alle donne vittime di violenza, che ai bambini vittime di violenza assistita, che hanno cioè vissuto la violenza in ambito familiare».
«Faccio appello al presidente Oliverio – conclude Wanda Ferro – affinché dia finalmente seguito agli impegni assunti dalla sua giunta rispetto al sostegno ai centri antiviolenza, e scongiuri il concretizzarsi di un provvedimento che avrebbe gravissime ripercussioni su soggetti deboli e bisognosi di un concreto sostegno da parte delle istituzioni».

LA REPLICA «Ho letto la nota dell’on. Wanda Ferro in merito alle case rifugio. È un peccato che la circolazione di documenti e bozze produca incomprensioni e malintesi». È quanto afferma l’assessore regionale alle Politiche sociali, Federica Roccisano, in risposta al consigliere regionale Wanda Ferro. «Difatti – prosegue  Roccisano – successivamente ad un incontro con alcune case rifugio, gli uffici regionali e l’assessorato avevano già superato il problema delle rette per i figli oltre i 3 anni delle donne ospiti delle case rifugio e provveduto a disciplinare, secondo le linee guida definite al tavolo dei centri antiviolenza e secondo il parere della conferenza stato regioni e del dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri in materia, i requisiti per le case rifugio e i Centri anti violenza».
«Piuttosto quindi che pensare allo strumento del regolamento in deliberazione come un limite per le case rifugio, sarebbe opportuno evidenziare, a tutela degli operatori e delle donne vittime, l’applicazione delle leggi in materia e soprattutto la definizione delle modalità di accreditamento delle stesse case rifugio che mai erano state fatte e che ora, in virtù delle scelte di questa giunta, saranno attivate seguendo il principio chiaro e imparziale della trasparenza e delle leggi in materia. Al fine di agevolare le informazioni e di garantire la massima trasparenza – conclude l’assessore regionale – sarà convocata per la settimana prossima una riunione ad hoc alla quale saranno invitate a partecipare anche l’on. Wanda Ferro e l’On. Flora Sculco quali rappresentanti del consiglio regionale e interlocutrici sicuramente sensibili».

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