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Gratteri a Stelle del Sud: «Avremo una Calabria migliore»- VIDEO

CAMIGLIATELLO SILANO «Avremo una Calabria migliore. Dovete avere fiducia». È un messaggio di ottimismo quello che il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri ha lanciato da Camigliatello Silan…

Pubblicato il: 02/09/2017 – 19:51
Gratteri a Stelle del Sud: «Avremo una Calabria migliore»- VIDEO

CAMIGLIATELLO SILANO «Avremo una Calabria migliore. Dovete avere fiducia». È un messaggio di ottimismo quello che il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri ha lanciato da Camigliatello Silano, in un’intervista a tutto tondo con il giornalista Mediaset Paolo Del Debbio. L’intervista a Gratteri è stata il momento conclusivo di “Stelle del Sud”, l’evento organizzato dall’associazione culturale Assud e arrivato alla sua settima edizione. Prima dell’intervista a Gratteri si sono svolti alcuni dibattiti sui grandi problemi del Mezzogiorno, dal peso sempre maggiore della criminalità organizzata ai problemi dell’imprenditoria, passando dal tema dell’accoglienza ai migranti a quello della politica incapace di rispondere ai bisogni della cittadinanza. Il fondatore di Assud è l’imprenditore Andrea Guccione, sostenitore di una «missione che ha l’obiettivo di diffondere la migliore immagine possibile del Meridione». 

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Paolo Del Debbio ha ringraziato l’organizzatore della manifestazione, Andrea Guccione, e la giornalista calabrese Giancarla Rondinelli, sua collega che ha fatto da tramite affinché Del Debbio fosse presente alla kermesse. Un legame con la Calabria che il giornalista di Mediaset ha da tempo e che lo ha visto nella nostra terra anche durante la sua adolescenza. Ma Del Debbio è soprattutto onorato di conoscere e intervistare «uno dei migliori magistrati d’Italia». La prima domanda è sull’orto di Gratteri, una delle grandi passioni del procuratore capo di Catanzaro che ha raccontato a una numerosa platea di aver da poco piantato broccoli e finocchi, sottolineando che lui si occupa di agricoltura biologica e che l’amore per la terra significa attaccamento alle proprie radici «che non bisogna mai dimenticare».
Del Debbio conosce tutti i libri di Gratteri ma in particolare ha evidenziato lo spesso educativo del suo ultimo lavoro “L’inganno della mafia” – scritto con Antonio Nicaso – «che bisogna far leggere a scuola e ai giovani». Proprio in questo libro c’è una disamina approfondita e lucida della cinematografia sulla mafia.  «Se la cinematografia sulla mafia – ha detto Gratteri – è quella che abbiamo, meglio non averla perché bisogna pensare all’impatto che avrà sui giovani. Io non voglio criticare nessuno ma continuo a parlare gratis perché so che c’è gente che si fa pagare pure per le commemorazioni a Falcone e Borsellino». 
Tanti gli argomenti affrontati nel libro, come quella della mitologia della mafia. Su questo aspetto il procuratore capo di Catanzaro ha spiegato «che gli ’ndranghetisti sono sempre dei bastardi. Bisogna eliminare le falsità che vengono scritte sulle mafie. Quale onore? Le mafie sono state e sono sempre parassitarie. Molti ragazzi oggi vogliono entrare nella ’ndrangheta perché così si sentono onnipotenti». Il procuratore capo ha poi ribadito la sua posizione sulla «legalizzazione delle cosiddette droghe leggere». Di questo Gratteri ne parlerà a fine ottobre nell’ambito di alcuni incontri promossi dall’Anm. Nel dibattito sul tema delle droghe leggere ci sarà un confronto a due voci tra Gratteri – che è contrario alla legalizzazione – e il procuratore capo della Dna Franco Roberti che è a favore. «Legalizzando le droghe leggere – ha detto Gratteri – la criminalità organizzata continuerà a controllare il mercato della droga. Non possiamo dire ai ragazzi che la marihuana non crea dipendenza perché è una bugia sul piano scientifico». 
L’intervista ha poi toccato il tema dell’immigrazione, partendo da un riferimento a un’indagine della Procura di Catanzaro che ha svelato la barbarie in cui vivevano gli immigrati ospitati nel Cara di Isola Capo Rizzuto. Gratteri ha sintetizzato il lavoro sin qui svolto senza entrare nel merito di indagini future o del prosieguo dell’inchiesta. Ma si è soffermato sulla questione immigrazione: «L’immigrazione in Europa non è un fatto emergenziale. Da anni continuo a dire “mandate l’Aise nel centro Africa. E allora vediamo chi sono gli organizzatori”. Iniziamo a interfacciarci con quegli Stati. Non si accoglie solo ciò che ci serve per essere sfruttati». 
Poi una provocazione sul perché Napolitano non lo ha voluto ministro della Giustizia. «Lo chieda direttamente a lui – ha risposto Gratteri a Del Debbio -. Glielo chieda, state tutti e due a Roma. Secondo alcuni avrebbe detto che sono un pubblico ministero molto caratterizzato». Il procuratore ha poi parlato del tema giovani, scuola e istruzione, stigmatizzando le «scuole diventate progettificio» e mostrando la sua vicinanza «ai tanti docenti del Sud “costretti” a insegnare al Nord».
Nicola Gratteri vive da tantissimi anni sotto scorta ma «non si sente affatto solo. Ogni giorno arrivano un sacco di persone a fare denunce. Si rivolgono a me anche su ambiti non di mia competenza. I cittadini si fidano e devono continuare ad avere fiducia perché sono sicuro che avremo una Calabria migliore». 

UN CONFRONTO A PIU’ VOCI SUL SUD Prima dell’intervista a Gratteri la piazza di Camigliatello ha ospitato un partecipato confronto sul futuro del Sud dal titolo “Quali politiche per il Mezzogiorno”, moderato dal direttore del Corriere della Calabria, Paolo Pollichieni, che ha visto la partecipazione dei parlamentari Nicola Morra (M5S), Francesco Sisto (FI), Marco Di Lello (Pd), Armando Siri (Lega), e Cesare Marini assieme  a Carlo Puca giornalista di Panorama. Puca, autore del recente libro-inchiesta “Il Sud deve morire”, ha evidenziato come sia diffusa la tendenza dei meridionali a piangersi addosso e a non guardare mai al futuro. Considerando anche il problema della fuga dei cervelli e dei lavoratori perché «non esiste famiglia che non abbia un emigrato al Nord o all’estero». Alla domanda del direttore Pollichieni su come si frena l’emigrazione  dal Sud, il senatore Morra ha introdotto il tema in modo significativo: «Basta guardare l’età media della platea. I giovani non ci sono. La maggior parte è fuori. Il senatore Morra ha poi citato il caso emblematico – pubblicato dal Corriere della Calabria – che riguarda l’ex consigliere regionale Pietro Giamborino a cui è stato affidato recentemente un incarico all’Avvocatura regionale. «Questo – ha detto Morra – è emblematico di come vanno le cose in Calabria». Significativo l’intervento di Siri, esponente della Lega, che ha ribadito come il «problema del Sud e della Calabria è la carenza di infrastrutture, fondamentali per fare decollare il Meridione». Da qui il riferimento al Porto di Gioia Tauro, realtà che Siri conosce. Un problema che andrebbe affrontato seriamente ma – ha detto Pollichieni – «c’è stato un assessore regionale ai Trasporti che ha parlato del porto di Acri come priorità». Una questione grave – ha aggiunto Morra – perché «basta ricordare che il tonno prodotto da Callipo e conosciuto in tutto il mondo deve essere spedito da Taranto e Salerno». 
Infine l’appello di Puca alla politica: «Abbiamo due Sud uno che vuole reagire e uno parassitario. Sta alla politica decidere a chi rivolgersi».