COSENZA «Abbiamo voluto incontrare la stampa e tutte le associazioni del centro storico perché la ripresa di questi luoghi è una nostra priorità». Vuole andare sul concreto il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto che ha convocato una conferenza stampa, assieme al vicesindaco Jole Santelli, nel palazzo Spadafora nel quartiere Santa Lucia, nel cuore della città di Telesio. «Un luogo simbolo – ha detto – per testimoniare che dobbiamo essere più incisivi nelle politiche del centro storico. Abbiamo anche prestato attenzione alle criticità che ci sono state sollevate in questi mesi. Abbiamo pensato di utilizzare questo edifico, che è nel cuore del centro storico, mettendo qui la sezione distaccata del Nucleo di decoro urbano che rafforzeremo perché si tratta delle persone che si occuperanno di questi luoghi. Ci sarà anche il personale che si occuperà della verifica della stabilità di questi edifici. Bisogna intervenire su problemi atavici come l’abbandono dei rifiuti, gli allacci abusivi, le occupazioni abusive. Maggiore vivibilità e maggiore sicurezza urbana e sociale, più igiene e video sorveglianza: sono queste alcune delle nostre priorità. Vorremmo aprire altri due sportelli di ascolto nella città. Ci sarà più attenzione nei confronti delle persone che vivono disagi sociali». Occhiuto va poi nel tecnico: «Sul piano strutturale c’è molto da fare. Impensabile risolvere tali problemi in un anno o un anno e mezzo perché è impossibile. Dal punto di vista strutturale noi abbiamo fatto ciò che era di nostra competenza come recuperare gli edifici pubblici. Questa è la nostra strategia. Ovviamente pensate che il sindaco non può fare tutto, ad esempio non abbiamo competenze per le case dei privati».
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Il primo cittadino ha reso nota una «buona notizia»: sono stati sbloccati i finanziamenti per il secondo intervento nel quartiere Santa Lucia. «Il centro storico è molto esteso, quindi non è semplice intervenire su tutto. E le procedure sono molto lunghe». Occhiuto è determinato a «investire sul centro storico» anche se la sua strategia possa «non essere condivisa». E fa un altro annuncio: «Dal ministero mi hanno fatto sapere che ci sosteranno nella campagna di scavi per il tesoro di Alarico. Sono delegato dei sindaci italiani per i Lavori pubblici e l’Urbanistica e a breve presenteremo un progetto sui centri storici». Occhiuto poi torna su temi “caldi”: «C’è ancora chi parla di spostare l’ospedale. Ovviamente noi facciamo delle scelte non dettate da campanilismo ma soltanto dalla volontà di valorizzare la città e di evitare lo spopolamento. Se vogliamo rendere più attrattivo il centro storico dobbiamo agire in questa direzione». Quindi un riferimento al rogo in cui sono morte tre persone: «Non si può speculare sulla morte. Dobbiamo essere realisti: non credete a chi specula come gli avvoltoi e a chi ha intenzione di strumentalizzare. Dobbiamo organizzare attività culturali nel centro storico: dobbiamo renderlo più competitivo».
Un invito alla collaborazione sposato pure dal vicesindaco Santelli a cui è stata affidata la delega al centro storico: «Non esiste la bacchetta magica e non è possibile risolvere i problemi del centro storico, o della città storica come mi piace chiamarla, in breve tempo. Altrimenti ci prendiamo in giro: il recupero avverrà nel tempo. Ciò che il sindaco ha fatto finora per il centro storico è stato realizzato attraverso i reclami allo Stato a tutti i livelli. Adesso – ha aggiunto Jole Santelli – abbiamo delle urgenze e tra queste c’è la sicurezza urbana che è riappropriazione degli spazi. Nelle giornate organizzate a luglio abbiamo visto tanti ragazzi che non conoscevano questi vicoli. Mario Occhiuto ha fatto un miracolo: è riuscito a portare il centro città ad essere autonomo. Abito a via Piave e fino a qualche anno fa mi facevo accompagnare a casa perché avevo paura. Ora lo sforzo è che dobbiamo fare in modo che la passeggiata del cosentino inizi da piazza Bilotti e si concluda a piazza Prefettura: questa è la sfida della città per la quale chiedo aiuto a tutti voi. Non c’è una ricetta unica per i problemi complessi: devo evitare che il palazzo crolli e contemporaneamente far rivivere quel vicolo con l’evento musicale. Chiederò aiuto a tutti, compresa l’università. Vogliamo attivare una interlocuzione operativa e partire subito per il recupero del decoro urbano».
Sulla questione demolizioni e su possibili interventi su Palazzo Compagna, dove è avvenuto il rogo costato la vita a tre persone, il sindaco ha spiegato di «aver ricevuto una lettera dalla Soprintendenza in relazione ad alcuni vincoli paesaggistici per quanto riguarda le demolizioni. Non ci sogneremo mai di procedere alle demolizioni senza informare la Soprintendenza. Ho emesso delle ordinanze in base a ciò che ritenevo giusto. Sui palazzi già demoliti la Soprintendenza ritengo fosse informata: in un caso ci è stato chiesto di conservare una reperto trovato». E su Palazzo Compagna ha aggiunto: «Deve essere messo in sicurezza e restaurato: lì bisogna pensare a una procedura diversa. Presto faremo un’altra conferenza stampa sull’emergenza abitativa, ma già anticipo che intendiamo aumentare le risorse».
Sindaco e vicesindaco hanno poi ascoltato le richieste dei cittadini del centro storico. Jole Santelli ha subito accolto la proposta di un rappresentante di “Italia nostra” di portare i partiti nel centro storico e anche le categorie professionali e gli enti: «Ora intervengo come coordinatore regionale di Fi: aiutatemi a trovare un magazzino e sposteremo qui la sede di Forza Italia».
«Adesso – ha detto Occhiuto – nel centro storico può venire solo il turista e non può tornare il cittadino che è andato a vivere a Rende: ecco perché bisogna renderlo attrattivo».
Sul finire della conferenza stampa Occhiuto fa un’annotazione: «Questa per me è l’ultima consiliatura. Poi chi verrà dopo di me se vorrà potrà continuare questa strategia sul recupero del centro storico e la nostra idea di città. La Regione mi ha bloccato sul progetto della circolare veloce: come fanno gli studenti a venire a Cosenza? C’è stata una strategia urbanistica per cui Cosenza ha dovuto soccombere. Il Ponte di Calatrava è un elemento culturale importante. Adesso completeremo il Planetario».
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
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