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Rogo Cosenza, indagini a una svolta?

COSENZA La Procura di Cosenza sta lavorando intensamente alle indagini sulla tragedia avvenuta lo scorso 18 agosto nel centro storico di Cosenza, quando un incendio è costato la vita a tre persone…

Pubblicato il: 06/09/2017 – 14:59
Rogo Cosenza, indagini a una svolta?

COSENZA La Procura di Cosenza sta lavorando intensamente alle indagini sulla tragedia avvenuta lo scorso 18 agosto nel centro storico di Cosenza, quando un incendio è costato la vita a tre persone e ha distrutto un appartamento nel palazzo Compagna, su corso Telesio. Le vittime sono Antonio Noce, il nipote Roberto Golia e la moglie di quest’ultimo, Serafina Speranza. I tre occupavano abusivamente l’appartamento da alcuni anni e vivevano in condizioni disagiate. Erano affetti da problemi mentali e in passato erano stati sottoposti a trattamento sanitario obbligatorio. Inoltre erano conosciuti dalle forze dell’ordine spesso al centro di liti e risse dovute all’assunzione di alcool. E presto si potrebbe arrivare anche a una svolta, in particolare dopo il sopralluogo effettuato dagli agenti della Mobile, dai magistrati – le indagini sono condotte dal procuratore aggiunto Marisa Manzini e dal sostituto Emanuela Greco con la supervisione del procuratore capo Mario Spagnuolo – e dagli esperti dei vigili del fuoco con la fondamentale collaborazione di un cane molecolare. I vigili del fuoco hanno portato sul posto un cane particolarmente addestrato per rilevare tracce di combustibili eventualmente utilizzati per appiccare il fuoco. Il cane ha individuato diversi punti dell’appartamento – che corrisponderebbero a quelli già individuati dai vigili del fuoco nel corso dei primi sopralluoghi – nei quali dovrebbero esserci probabilmente alcuni “acceleranti”, come li hanno definiti i tecnici, ovvero sostanze che avrebbero potuto favorire la propagazione delle fiamme. Adesso gli investigatori avrebbero prelevato queste tracce – sulle indagini vige stretto riserbo quindi il condizionale è d’obbligo – che dovrebbero essere sottoposte ad analisi della Scientifica.
Per diverse settimane è stato possibile soltanto ispezionare alcuni locali del Palazzo Compagna, dove l’incendio ha portato anche alla distruzione di importanti documenti storici. Non era possibile entrare nell’appartamento in cui ha avuto origine il rogo: perché pieno di immondizia e di acqua e c’era un costante rischio crollo dei solai, una parte dei quali era già venuto giù la notte della tragedia.
I magistrati sono alle prese anche con le prime informative redatte da vigili del fuoco, polizia e carabinieri che hanno fatto un lavoro immane per recuperare i corpi delle tre persone carbonizzate assieme al loro cagnolino che aveva tentato – è il racconto di alcuni testimoni – la fuga disperata dal balcone. Adesso si cercherà di capire che cosa abbia procurato l’incendio e si valuteranno le condizioni di stabilità dell’edificio. Le fiamme hanno distrutto parte di Palazzo Compagna, residenza storica dei Ruggi D’Aragona. L’incendio ha devastato pure la storica biblioteca che custodiva libri e opere di valore.
Non è stato ancora possibile celebrare i funerali delle vittime perché bisogna avviare l’iter per il prelievo del dna e procedere all’identificazione dei corpi.

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

 
 

 

 

 

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