REGGIO CALABRIA Il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura ha oggi ricevuto, all’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria la laurea “honoris causa” in Giurisprudenza. Un riconoscimento deciso dalla Conferenza dei rettori delle università italiane che ha deciso di svolgere la cerimonia a Reggio Calabria alla presenza di una folta rappresentanza di rettori di numerose università italiane, e dei ministri dell’Istruzione e della Ricerca Valeria Fedeli, e dell’Interno Marco Minniti.
«Le opere di monsignor Ravasi – ha detto Ivano Dionigi, presidente di AlmaLaurea e della Pontificia accademia di latinità – infatti parlano per lui e di lui, e la loro eco va ben oltre il suo nome».
Il presidente della Crui Gaetano Manfredi ha spiegato il perché della laurea a Ravasi parlando dei «grandi cambiamenti delle regole economiche, della conoscenza, le conseguenze della globalizzazione, davanti alle quali – ha affermato – le vecchie mappe che ci hanno guidato nel 900 non ci aiutano più. Occorre, dunque, disegnare nuove mappe, creare nuovi strumenti di orientamento». Due i temi centrali della lectio magistralis di monsignor Ravasi, la natura umana e il rapporto tra politica e religione.
«Compito della politica – ha detto – è quello di tenere conto dell’insieme dei problemi e cercare di inserirli in uno schema concreto. Il compito della religione è quello di essere una “spina nel fianco” ricordando alcuni valori che se anche non sono del tutto declinati, incarnati in quel momento, devono essere sempre come una sorta di “stella polare”. C’è uno dei grandi temi che non ho potuto sviluppare qui ma che io considero fondamentale. Non ci si può confrontare, a livello di dialogo culturale, non ci si può incontrare a livello di incontro religioso e non ci si può incontrare nemmeno a livello politico se non si risolve prima la domanda: chi è l’uomo. Perché ai nostri giorni questa figura è stata del tutto dissolta, distribuita all’interno del vago, dell’incompleto, dove ognuno può decidere come vuole sul modello, come ha detto una filosofa americana, della ragnatela. Cioè, abbiamo sempre modelli fluttuanti. Invece dobbiamo scoprire qual è la radice profonda dell’esistere umano».
MINNITI: SERVONO VALORI «Quello di monsignor Gianfranco Ravasi è un discorso che trasuda di valori. E solo Dio sa quanto in questo momento c’è bisogno di valori nella società italiana». Lo ha detto il ministro dell’Interno Marco Minniti concludendo a Reggio Calabria la cerimonia di consegna. «Ma c’è anche il “bilanciamento” – ha aggiunto Minniti – inteso come prudenza. Che sta nell’evocazione conclusiva della frase di Cesare Beccaria che il cardinale Ravasi fa a chiusura della sua lectio magistralis. Meglio prevenire che reprimere reati. Io sono il ministro dell’Interno. Considero questa frase, e lo dico con grande sincerità, “la mia stella polare”. Un sistema di sicurezza che funziona, è un sistema di sicurezza che previene, e non reprime. Che a un certo punto sa che deve reprimere, ma ha come principale punto di partenza la prevenzione».
Minniti ha concluso ringraziando Ravasi per il suo discorso «non tanto da ministro degli Interni – ha precisato – ma da reggino. Io sono di Reggio Calabria e penso che la sua presenza qui, il suo intervento, sia stato un preziosissimo regalo a questa città. Non spetta a me dirlo, ma se posso dare un suggerimento ai miei concittadini, è uno di quei regali da tenere nel cuore».
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