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Six Towns, imputate 46 persone

CATANZARO È stata fissata per il prossimo 26 settembre l’udienza preliminare per gli imputati del procedimento Six Towns contro presunti capi, gregari e affiliati alla cosca di ‘ndrangheta facente …

Pubblicato il: 07/09/2017 – 9:58
Six Towns, imputate 46 persone

CATANZARO È stata fissata per il prossimo 26 settembre l’udienza preliminare per gli imputati del procedimento Six Towns contro presunti capi, gregari e affiliati alla cosca di ‘ndrangheta facente capo alla famiglia Marrazzo, attiva nella provincia di Crotone e con ramificazioni nella provincia di Cosenza e in Lombardia. Quarantasei persone affronteranno l’udienza preliminare, secondo la richiesta di rinvio a giudizio disposta dai sostituti procuratori della Dda di Catanzaro Domenico Guarascio e Fabiana Rapino.
Si tratta di Francesco Adamo, Rosario Antonio Aiello, Domenico Bitonti, Luigi Bitonti, Saverio Bitonti, Antonio Blaconà, Bozzaotra (alias Domenico), Cristian Decicco, Valentino De Francesco, Salvatore De Marco, Maria Caterina Di Biase, Giovanni di Certo, Maurizio Fontana, Saverio Gallo, Antonio Guzzo, Davide Iannicce, Fabio Lopez, Giovanni Madia, Agostino Marrazzo, Giovanni Marrazzo, Sabatino Domenico Marrazzo, Giovannino Mosca, Angelo Olivieri, Carlo Olvierio, Francesco Oliverio, Vincenzo Oliverio, Naim Ben Monji Ouni, Silvana Pagliaro (alias Nikita), Antonio Parise, Rosario Parise, Mario Rizza, Francesco Rocca, Francesco Salerno, Antonio Serra, Giovanni Spadafora (alias Ciommo), Vittorio Spadafora, Giovanni Iaconis Spina, Ilario Spina Iaconis, Pasquale Talarico, Pietro Tassone, Pasquale Torromino, Antonio Tursi, William Benedetto Urso, Carmine Ventrone, Giovanni Battista Lombardo.
L’ASSOCIAZIONE MAFIOSA L’associazione mafiosa appartenente al locale di Belvedere Spinello, con le ‘ndrine distaccate di Rocca di Neto, Caccuri, Castel Silano, San Giovanni in Fiore, Cerenzia, è attiva nella Val di Neto, nel territorio Crotonese. Al vertice della cosca vi sono Agostino, Giovanni e Sabatino Marrazzo (attualmente detenuti in regime di 41 bis) collocati nella cosiddetta Società maggiore con la dote di “santisti”. Referente della ‘ndrina, secondo gli inquirenti, è Agostino Marrazzo che dirige anche le attività criminali degli altri sodali, un’attività che divide con Giovanni, detto “Giannino”, insieme al quale si relaziona, tra le altre cose, anche per risolvere problemi territoriali legati alla sfera di influenza delle varie consorterie. Ruolo di “contabile” della cosca fino al 2010 è stato ricoperto da Sabatino Marrazzo il quale avrebbe parte attiva nelle strategie finanziarie del sodalizio grazie a conoscenze personali all’interno degli organi istituzionali. Sabatino Marrazzo si sarebbe attivato concretamente anche nelle riunioni con esponenti di altre cosche del crotonese per realizzare società destinate al controllo delle fonti di energie rinnovabili nella provincia di Crotone.
A dare man forte alle attività finanziarie della cosca vi è Giovanni Battista Lombardo che avrebbe gestito operazioni economiche nell’interesse del gruppo criminale. Accusato di essere partecipe dell’associazione anche Rosario Antonio Aiello, sostituto commissario della Polizia in servizio alla Questura di Crotone. È accusato di avere comunicato ai sodali notizie coperte da segreto d’ufficio, garantendo in una occasione lo stato di irreperibilità di Francesco Oliverio. In altre occasioni avrebbe avvertito la cosca circa imminenti operazioni a loro carico.

ale. tru

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