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Uccise l'amico a Spadola, giudizio immediato per un 46enne

VIBO VALENTIA Giudizio immediato per Giuseppe Zangari, il commerciante 46enne di Spadola, piccolo centro del Vibonese, che ha confessato l’omicidio dell’amico e “compare d’anello” Bruno Lacaria, co…

Pubblicato il: 07/09/2017 – 9:53
Uccise l'amico a Spadola, giudizio immediato per un 46enne

VIBO VALENTIA Giudizio immediato per Giuseppe Zangari, il commerciante 46enne di Spadola, piccolo centro del Vibonese, che ha confessato l’omicidio dell’amico e “compare d’anello” Bruno Lacaria, commercialista 52enne, scomparso l’8 febbraio scorso e il cui corpo è stato rinvenuto il 27 febbraio nei boschi di località “Lacina”, nel comune di Brognaturo.
A disporlo è stato il gip del Tribunale di Vibo Valentia, Lorenzo Barracco, che ha fissato per il 23 novembre prossimo l’udienza dinanzi alla Corte d’Assise di Catanzaro.
Di Lacaria si persero le tracce la mattina dell’8 febbraio quando, dopo essere uscito di casa poco prima delle 7 e 30 per recarsi a lavoro nella vicina Chiaravalle, il commercialista avrebbe incontrato Zangari, con il quale avrebbe fatto un giro in auto. Lo stesso Zangari, il giorno dopo, fu soccorso per un presunto avvelenamento e raccontò di essere stato costretto, sotto la minaccia di una pistola, a bere del pesticida da due uomini a volto coperto. Trasportato all’ospedale di Locri, pian piano le sue condizioni migliorarono, ma secondo i carabinieri l’episodio sarebbe stato nient’altro che «una messa in scena» operata dallo stesso Zangari «nel tentativo di allontanare i sospetti». La vicenda relativa alla scomparsa del professionista di Spadola si concluse nel peggiore dei modi il 27 febbraio con il ritrovamento del cadavere nei boschi di località “Lacina”.
A consentire il ritrovamento è stato lo stesso Zangari che, proprio il 27 febbraio, si presentò alla caserma dei carabinieri di Serra San Bruno e – nell’ambito di un approfondito interrogatorio reso spontaneamente anche alla presenza del pm della Procura di Vibo, Filomena Aliberti – indicò il punto esatto in cui si era liberato del cadavere di Lacaria, un dirupo in località “Scaglione”, nel cuore della “Lacina”, al confine tra le province di Vibo Valentia e Catanzaro. Nel luogo in cui fu ritrovato il cadavere, ci sarebbe stata una lite tra i due, al termine della quale Zangari – stando al suo racconto – avrebbe colpito e ucciso Lacaria con un bastone.

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