REGGIO CALABRIA Nel primo trimestre del 2017 le imprese in provincia di Reggio sono aumentate di 589 unità, pari all’1,1%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La variazione registrata è superiore alla media nazionale che si attesta allo 0,2%. Lo rende noto la Camera di Commercio di Reggio Calabria. «Anche considerando solo le imprese attive – è scritto in un comunicato dell’ente – il trend appare invariato: l’analisi nati-mortalità registra un aumento pari a ben 409 imprese, che consente di raggiungere il valore assoluto di oltre 44mila e quattrocento unità. Si tratta del valore più’ alto registrato negli ultimi dieci anni, in crescita ininterrotta a partire dal
«Gli ultimi dati provenienti dal Registro Imprese – afferma Antonino Tramontana, presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria – evidenziano un clima di fiducia crescente nel fare impresa. La ripresa in atto, seppur ancora debole, apre interessanti spiragli sul fronte degli investimenti, in particolare di quelli orientati all’innovazione, in grado di dare risposte adeguate al mercato che cambia rapidamente, con l’introduzione delle moderne tecnologie collegate ad Industria 4.0. L’economia del nostro territorio ha certamente bisogno di più imprese ma ha bisogno soprattutto di imprese di qualità, che sappiano adattarsi ai mutamenti ed innovare. In questa direzione, l’impegno della Camera di commercio è particolarmente rilevante sia in termini di contributi ed incentivi sia in termini di offerta di servizi innovativi».
«Proprio la crescente competitività dei mercati – prosegue la nota – sembra aver sollecitato gli imprenditori ad una maggior strutturazione organizzativa e finanziaria. Da molti anni, il trend in atto vede una sostituzione delle forme societarie più semplici a favore delle società di capitali. Il primo trimestre del 2017 conferma questa tendenza, con una variazione rispetto allo scorso anno estremamente positiva (+6,8%), frutto di un numero elevato di iscrizioni nel trimestre (189), cui si associa un basso tasso di cessazione (appena 32 imprese). Più società di capitali ma meno società di persone, ridottesi dell’1,6%, mentre le ditte individuali mostrano un andamento sostanzialmente stabile. Anche le imprese giovanili e quelle straniere continuano a crescere di importanza. Le prime, grazie a un saldo positivo pari a 318 del primo trimestre del 2017, rappresentano ben il 13,4% del totale delle imprese mentre le seconde crescono, sia pur con ritmi più ridotti (con un saldo medio di 43 imprese)». A livello settoriale il commercio (-108 imprese), così come la ristorazione (-30 imprese) soffrono del calo dei consumi interni; l’edilizia, stante una riduzione di 27 imprese durante il periodo considerato, non sembra ancor aver ristabilito un clima sufficiente di fiducia. Ad ogni modo, guardando agli stock, appare evidente come siano il commercio al dettaglio (18.565 imprese; il 35,7% del totale) e l’agricoltura (7.752 imprese; il 14,9% del totale) i settori trainanti l’economia, con l’industria manifatturiera capace di esprimere appena il 7,4% delle forze imprenditoriali della città metropolitana.
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