COSENZA Il simbolo della ripresa economica della Calabria? Per Claudio De Vincenti, ministro delle Politiche di coesione sociale, è rappresentato dall’istituzione della Zona economica speciale nell’area di Gioia Tauro. La proposta presentata dalla Regione, secondo il rappresentante del governo, va nella direzione giusta. Ora, però, «si tratta di metterla a punto bene». La scommessa degli amministratori pubblici, secondo il ministro, non è tanto quella di battersi per promuovere l’istituzione di una seconda Zes, bensì di porre le basi affinché quella che verrà istituita a Gioia Tauro consenta di innescare meccanismi virtuosi, e quindi di supporto al sistema economico e imprenditoriale, in tutta a Calabria. Un obiettivo che potrà essere conseguito in maniera agevole se si continuerà sulla strada tracciata. Gli elementi che lasciano ben sperare – ha sottolineato il ministro – riguardano i segnali di crescita del Pil in Calabria che, rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno (e al resto del Paese), registra percentuali più alte. Idem per quanto riguarda l’occupazione. Una condizione favorevole sulla quale bisogna fare subito leva nella convinzione che le scelte che verranno operate in questi mesi potrebbero incidere (si spera favorevolmente) sui processi economici nei prossimi decenni.
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La spinta forte verso la realizzazione della Zes a Gioia Tauro, ad esempio, secondo chi opera quotidianamente nel campo dell’impresa, non soltanto può costituire un’opportunità per la regione ma per l’intero Mezzogiorno. È il caso del presidente di Unindustria, Natale Mazzuca, secondo il quale, adesso, bisogna mandare a conclusione velocemente di un iter che consenta la defiscalizzazione vera e una condizione di burocrazia zero che da sempre rappresentano una delle richieste del mondo imprenditoriale alla politica e alle istituzioni. Altra proposta di Mazzuca: procedere alla realizzazione di un modello di digitalizzazione della pubblica amministrazione per favorire ulteriormente questi percorsi che dovranno puntare da un lato a sostenere l’economia e, dall’altro (e in conseguenza), a ridurre la disoccupazione.
«Bisogna sottoscrivere un “Patto di scopo” – ha concluso Mazzuca – affinché questo “Cantiere Calabria” non si riveli una tra le tante promesse alle quali siamo stati abituati nel passato». Numerosi e qualificati gli altri interventi nel corso della tavola rotonda: tra politica e tecnici del settore economico, la richiesta è stata quella della collaborazione fattiva per sostenere il Sud. Non a caso, a conclusione della giornata, è risuonata forte l’esortazione del presidente della Regione, Mario Oliverio, a proseguire sulla strada del “meridionalismo” tracciata «negli ultimi tre anni» dal governo nazionale.
«Negli ultimi vent’anni abbiamo assistito alla spoliazione delle risorse destinate al Sud. Ora abbiamo segni di una inversione di tendenza, fornita anche dai numeri: il Mezzogiorno sta riconquistando ora un ruolo da protagonista nell’ambito di una più ampia ripresa del Paese. Dentro questi numeri, rientra la Calabria che in passato ha sempre mantenuto un gap negativo dal punto di vista delle infrastrutture, dell’occupazione, del reddito pro capite: a noi il compito di consolidare in maniera strutturale questi processi».
ppcam
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