REGGIO CALABRIA Era agli arresti domiciliari, ma quel provvedimento non è bastato a placare la sua furia, né a proteggere le sue vittime. La sera del 5 settembre dell’anno scorso si è presentato di fronte alla casa dell’ex compagna ed ha iniziato a sparare contro la porta, trapassata dai proiettili. Uno di questi ha colpito la figlia quindicenne della donna. Per questo il 44enne Vincenzo Cristiano è stato arrestato oggi con l’accusa di porto illegale di arma in luogo pubblico e di tentato omicidio pluriaggravato.
Dalle indagini della Squadra mobile è emerso infatti che quello di Cristiano era un piano a lungo progettato e accuratamente studiato. Nonostante fosse ai domiciliari, l’uomo è riuscito infatti a procurarsi una pistola, per poi agire nelle prime ore della serata, quando era certo di trovare sia la compagna, sia le figlie in casa.
Nessuna di loro doveva sfuggirgli. Si è mosso con cautela, dopo aver studiato per giorni il percorso in modo da evitare le telecamere, tuttavia più di una gli è sfuggita. Per questo gli investigatori sono riusciti a ricostruire l’intero tragitto. Cristiano è uscito di casa, ha preso lo scooter e ha guidato fino alla casa in cui l’ex compagna viveva con le tre figlie. Poco prima di arrivarci, si è coperto il volto con una busta di plastica in modo da non essere riconosciuto. Ed ha iniziato a sparare. Poi si è allontanato in fretta. E nessuno – nonostante la casa fosse in pieno centro e per giunta vicina a un noto bar – ha visto o sentito nulla. Ma non per questo l’uomo è riuscito a sfuggire alle indagini. Contro di lui ha subito puntato il dito la madre della ragazzina ferita, che immediatamente ha fornito una descrizione dettagliata e le generalità di Cristiano, più volte denunciato per maltrattamenti e vessazioni. Gli investigatori si sono mossi in fretta e già quella sera sono riusciti a rintracciarlo e lo hanno portato in Questura, dove è stato sottoposto ad un lungo interrogatorio, durante il quale ha negato ogni addebito. Riarrestato per evasione dai domiciliari, quella notte è stato formalmente iscritto sul registro degli indagati per tentato omicidio. E le immagini e gli elementi raccolti nel corso delle indagini non gli hanno lasciato scampo.
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