REGGIO CALABRIA Le ferie, adesso, sono finite davvero. I consiglieri regionali, dopo la lunga pausa estiva (73 giorni senza riunioni) e il drammatico (per Fi, ma per certi versi anche per il Pd) rinnovo dell’Ufficio di presidenza, pare abbiano deciso di mettersi di buzzo buono per accelerare l’attività legislativa calabrese. Stamattina la Conferenza dei capigruppo ha fissato le prossime due sedute dell’aula, in programma per il 28 settembre e il 2 ottobre: nella prima saranno discussi i provvedimenti rimasti in sospeso prima delle ferie e quelli che verranno approvati nelle commissioni convocate per domani e dopodomani; nella seconda spazio a mozioni e question time.
Niente di trascendentale, insomma, ma è almeno il segno della volontà di imprimere un ritmo più deciso a questa seconda parte di legislatura, tenuta a battesimo dalla buona riuscita di “Cantiere Calabria”, la kermesse voluta da Oliverio per fare il punto della situazione e fissare i programmi per il futuro. Ovviamente, i nodi irrisolti rimangono tutti sul tappeto. Il governatore, infatti, non ha sciolto le riserve in merito al possibile rimpasto di giunta, anche se la tre giorni all’Unical, vissuta all’insegna dell’unità, potrebbe aver spinto alla rassegnazione tutti quei consiglieri regionali che ambivano, e ambiscono, a un posto al sole, in via diretta o per interposta persona. Ma a pesare sul futuro della legislatura sono soprattutto le code polemiche e i veleni lasciati dall’elezione per l’Ufficio di presidenza.
La riconferma quale numero due dell’Astronave di Gentile, che ha ottenuto un voto in più del candidato ufficiale dem, Ciconte, è destinata a influire e non poco sulle dinamiche interne al Pd in particolare e del centrosinistra in generale. Sarà il tempo a dire se lo scorso 11 settembre è stato il giorno della formazione di una nuova maggioranza renziana-alfaniana a scapito della componente più di sinistra del partito. E saranno sempre gli eventi a dire se la nuova alleanza porterà acqua al mulino di Oliverio che, forte del nuovo legame con Ap, potrà chiedere con più forza al ministro alfaniano Lorenzin un cambio al vertice della Sanità calabrese: via Scura e dentro il governatore. L’esito della trattativa è, comunque, imprevedibile e attiene agli accordi nazionali in vista delle elezioni politiche.
LE COMMISSIONI In ogni caso, ci sono gli equilibri regionali da salvaguardare, a partire dalle commissioni. Entro venerdì il presidente del Consiglio Irto riceverà dai vari capigruppo l’elenco delle designazioni per quattro dei sette organismi di Palazzo Campanella che verranno rinnovati la prossima settimana. Gli assetti dovrebbero rimanere praticamente gli stessi, eccezion fatta per Wanda Ferro e Vincenzo Pasqua. L’ex candidata governatrice, dopo la delusione per la mancata elezione a vicepresidente dell’assemblea, dal giorno del suo arrivo in Consiglio (a più di due anni dall’insediamento) non ha mai fatto parte di una commissione. È più che probabile che adesso il gruppo Misto la indichi in una o più postazioni. Discorso diverso per Pasqua. Il consigliere di “Oliverio presidente”, particolarmente amareggiato dopo due anni e mezzo di “emarginazione politica”, non fa mistero della sua volontà di lasciare la maggioranza per approdare in uno dei gruppi d’opposizione; solo che non ha ancora formalizzato alcun passo: sicché, tra gli addetti ai lavori, permane il dubbio: è da considerare un elemento del centrosinistra o della minoranza? Dalla risposta dipenderà la riconferma o meno di Pasqua in commissione Ambiente e, in particolar modo, nella Riforme e Vigilanza, dove occupa le cariche di vicepresidente.
I PRESIDENTI Non dovrebbero esserci stravolgimenti nemmeno per le presidenze. Sicuri della loro rielezione sono i dem Sergio (Affari istituzionali), Aieta (Bilancio), Mirabello (Sanità) e Bevacqua (Ambiente). Il rinnovo delle commissioni Riforme (presidente Esposito), Vigilanza (Morrone) e Antindrangheta (Bova), in base al cronoprogramma fissato in Conferenza dei capigruppo, dovrebbe invece avvenire entro la fine dell’anno, dal momento che questi organismi si sono insediati più tardi rispetto agli altri e non sono ancora in scadenza. È una sorta di cavillo temporale, a ben guardare, utile anche a prendere un po’ di tempo. Alcuni consiglieri di maggioranza delusi avrebbero infatti avviato trattative segrete per scalzare dalla poltrona l’alfaniano Esposito e il forzista (sulla carta) Morrone.
Se ne riparlerà tra qualche mese.
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