VIBO VALENTIA Dieci anni e 4 mesi di reclusione sono stati inflitti a Demetrio Putortì, il 24enne di Nicotera accusato di avere tentato di uccidere la sorella Serena, di 22 anni, a colpi di fucile la sera del 18 agosto dello scorso anno in pieno centro città. La sentenza è stata emessa oggi dal gup di Vibo Graziamaria Monaco, al termine del processo celebrato con rito abbreviato e che vedeva imputate, oltre al giovane, altre due persone con l’accusa di favoreggiamento: lo zio Giulio Putortì e un amico, Giuseppe De Certo.
Il primo è stato assolto, il secondo invece si è visto infliggere una condanna a 8 mesi. All’origine del gesto la relazione intrapresa dalla ragazza con una persona invisa al fratello ma, più in generale, il fatto che la giovane non seguisse i consigli, o meglio i dettami, del congiunto il quale, dopo la scomparsa del padre, si sentiva essere il capofamiglia. Il ferimento era avvenuto davanti a un bar di Nicotera mentre la vittima, dipendente del locale, stava servendo ai tavoli all’esterno. I colpi di fucile erano stati sparati da bordo di un’auto. Uno aveva ferito la ragazza alla gamba lesionando l’arteria femorale e facendole perdere copiosamente sangue. Poiché ore dopo i carabinieri riuscirono a risalire al responsabile che ammise il gesto motivandolo con i rapporti non idilliaci con la sorella la quale, a sua volta, manifestò l’intenzione di perdonarlo. Per Demetrio Putorti il pm aveva chiesto la condanna a 13 anni e sei mesi di reclusione.
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