BRESCIA Si è chiuso con dieci condanne per complessivi 109 anni e 6 mesi e 6 assoluzioni il processo davanti al tribunale di Brescia per estorsioni, minacce, detenzione abusiva di armi, aggravati dall’associazione a delinquere di stampo mafioso, per fatti accaduti a Mantova dove nel 2015 vennero arrestate 117 persone e con l’inchiesta dell’antimafia che toccò anche l’amministrazione comunale. Fra i condannati c’è Nicolino Grande Aracri, capo cosca e boss della ‘ndrangheta. Per lui la pena da scontare è di 28 anni. Oltre a Nicolino Grande Aracri, il Tribunale di Brescia ha condannato Deanna Bignardi a 4 anni, Giuseppe Loprete a 19 anni, Giacomo Marchio a 4 anni e sei mesi, Salvatore Muto a 18 anni, Antonio Rocca a 26 anni, Salvatore Rocca a un anno e nove mesi, Danilo e Ennio Silipo a quattro anni, Alfonso Bonaccio a 10 anni. I sei assolti sono Gaetano Belfiore, Antonio Floro Vito, Antonio Gaultieri e Moreno Nicolis oltre a Rosario e Salvatore Grande Aracri, nipoti del boss Nicolino.
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