REGGIO CALABRIA Il Tribunale della libertà di Reggio Calabria dovrà pronunciarsi di nuovo sulla custodia cautelare dell’ex sindaco di Bova Marina Vincenzo Crupi. La quarta sezione penale della Cassazione ha infatti annullato con rinvio al Tdl l’ordinanza con la quale era stato rigettato il ricorso contro la custodia cautelare a carico dell’ex primo cittadino del centro jonico, arrestato nell’ambito dell’operazione “Ecosistema”.
Il ricorso in cassazione, discusso ieri mattina dai difensori di Crupi, Paolo Tommasini e Domenico Vadalà, è stato accolto dalla Suprema corte che, ritenendo insussistenti le esigenze cautelari, ha dato lettura del provvedimento che annulla l’ordinanza il custodiale emessa dalla Dda di Reggio rimettendo le parti davanti al Tribunale della libertà in diversa composizione.
Crupi era finito agli arresti domiciliari per i reati di turbata libertà degli incanti e corruzione in concorso con Elio e Gabriele Familiari e Rosario Azzarà, tutte persone riconducibili alla Ased, la società di gestione e smaltimento dei rifiuti solidi urbani di Melito Porto Salvo.
La Cassazione ha ritenuto che, «indipendentemente dal merito della questione, per la quale è già iniziato il processo con il rito ordinario davanti al Tribunale di Reggio Calabria, per Crupi dovevano ritenersi insussistenti le esigenze di custodia cautelare, non fosse altro per il fatto che l’imputato, sin dal giorno dell’arresto avvenuto il 7 dicembre 2016, aveva rassegnato le proprie irrevocabili dimissioni dalla carica di sindaco del Comune di Bova Marina», commentano i due legali.
La Suprema corte ha inoltre annullato con rinvio al Tdl il provvedimento con il quale era stato rigettato il ricorso contro l’obbligo di dimora a carico di Salvatore Trapani, già assessore allo sport del Comune di Condofuri, anche lui imputato nell’ambito dell’operazione “Ecosistema”. Il suo ricorso è stato discusso dall’avvocato Domenico Vadalà, anche per delega del codifensore, Giampaolo Catanzariti.
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