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«La Chiesa e gli operatori pastorali stiano nel territorio»

LOCRI «Un convegno che guardi oltre e che possa mandare un messaggio forte ai suoi fedeli». Così monsignor Francesco Oliva, vescovo della diocesi Locri-Gerace presenta il convegno pastorale dal tem…

Pubblicato il: 22/09/2017 – 10:16
«La Chiesa e gli operatori pastorali stiano nel territorio»

LOCRI «Un convegno che guardi oltre e che possa mandare un messaggio forte ai suoi fedeli». Così monsignor Francesco Oliva, vescovo della diocesi Locri-Gerace presenta il convegno pastorale dal tema: “Nuovi stili di vita. Comunità, famiglie, persone e responsabilità etica” che inizia proprio oggi. Una due giorni per dare un «messaggio concreto» e un «risposta cristiana che possa incidere nella vita di ogni giorno». Al centro le relazioni con le cose, gli altri, la natura e l’ambiente. E il consumismo, soprattutto, considerato un problema serio contro al quale può essere contrapposto solo uno «stile di vita sobrio».
Monsignor Oliva punta il dito contro gli sprechi, il più delle volte a scapito di chi ha più bisogno. «Stiamo cercando di purificare anche il modo di fare le feste patronali, di evitare gli sprechi – aggiunge il vescovo -. Un momento come quello della festa non può lasciarci più vuoti di come eravamo prima. ciò che viene offerto dai fedeli non può essere usato per altro dimenticando chi ha bisogno. Ma questo, mi rendo conto, che è un problema difficile da scardinare». Agli sprechi pone come soluzione le “opere segno”. «È l’attenzione che la comunità dà ad un problema, e trova nel momento della festa la soluzione», spiega.  
E i nuovi stili di vita devono coinvolgere anche e soprattutto i parroci. Gli operatori pastorali, come li definisce Oliva, «devo andare oltre, fuori dal proprio territorio. Non possiamo più parlare di una Chiesa chiusa nella sagrestia».
Nominato vescovo della Diocesi Locri-Gerace tre anni, Oliva prova a tracciare anche un bilancio della comunità che ha trovato e che è rimas. «È una fede di stampo tradizionale, ancora devozionale ma i fedeli sono molto attenti e se si impara a dare delle motivazioni riescono a dare anche delle risposte – ha concluso -. Come tutte le persone hanno bisogno di una spinta per guardare avanti con fiducia».  

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