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“Rimborsopoli”, consiglieri regionali nel mirino della Corte dei Conti

REGGIO CALABRIA Il caso “Rimborsopoli” finisce nuovamente all’attenzione della Corte dei Conti che ha spedito una raffica di inviti a controdedurre ai consiglieri regionali tra il 2010 e il 2012. S…

Pubblicato il: 22/09/2017 – 7:29
“Rimborsopoli”, consiglieri regionali nel mirino della Corte dei Conti

REGGIO CALABRIA Il caso “Rimborsopoli” finisce nuovamente all’attenzione della Corte dei Conti che ha spedito una raffica di inviti a controdedurre ai consiglieri regionali tra il 2010 e il 2012. 
Si tratta di un capitolo della più complessa indagine svolta dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria che ha portato già alla citazione a giudizio immediato degli ex assessori regionali Nino De Gaetano e Luigi Fedele e al rinvio a giudizio, disposto dal gup di Reggio lo scorso luglio, per 22 tra politici e portaborse accusati di aver gestito “allegramente” i rimborsi previsti per le spese dei consiglieri della X legislatura.
Ora la Corte dei Conti chiede ai consiglieri coinvolti in quella indagine di rispondere di quei rimborsi ritenuti «illegittimi» perché finalizzati ad «attività risultate avere finalità private». 
Secondo i magistrati contabili, quelle spese sono state ritenute comunque «non ammissibili». Nel mirino anche quelle somme che sarebbero state spese dai consiglieri regionali e mai documentate visto che «era prassi non richiedere le pezze giustificative e non effettuare alcun controllo». «La complessiva condotta denota un’evidente noncuranza di ogni regola e un malcelato convincimento di essere esente da ogni controllo», è stata la durissima posizione espressa dalla procuratrice regionale della Corte dei Conti, Rossella Scerbo. 
Si valuta che si tratterebbe di un danno erariale per diverse centinaia di migliaia di euro a cui la Corte dei Conti chiede spiegazioni ai consiglieri regionali finiti nell’inchiesta della Procura di Reggio. Quello avviato dalla magistratura contabile rappresenta l’inizio dell’iter che potrebbe sfociare alla vera e propria contestazione del danno erariale. Dopo l’invito a dedurre i destinatari delle missive avranno 45 giorni per trasmettere le proprie deduzioni o di essere ascoltati dai magistrati e nel caso la Procura regionale potrà determinarsi ad emettere eventuali atti di citazione.
A finire nei guai oltre ai due ex assessori i consiglieri regionali che nel corso della X legislatura si sono seduti tra gli scranni di Palazzo Campanella. 
Si tratta, in particolare, di Giovanni Bilardi, Ferdinando Aiello, Bruno Censore, Vincenzo Ciconte, Sandro Principe, Giovanni Nucera, Pasquale Maria Tripodi, Giovanni Franco, Alfonso Dattolo, Carmelo Trapani, Alfonsino Grillo, Giuseppe Bova, Emilio De Masi, Demetrio Battaglia, Pietro Amato, Mario Franchino, Mario Maiolo, Carlo Guccione, Antonio Scalzo, Francesco Sulla, Agazio Loiero, Giovanni Raso e Diego Fedele. Per tutti le accuse contestate dalla Procura di Reggio Calabria sono peculato e falso, varia la consistenza delle presunte distrazioni di fondi pubblici.


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