VIBO VALENTIA Confermata la presenza della cosca Tripodi a Vibo Marina. A dirlo è la Cassazione che ha confermato la sentenza in Appello del processo Lybra contro il clan Tripodi a Portosalvo e Vibo Marina. Le condanne definitive hanno riguardato: Nicola Tripodi 8 anni di carcere; Salvatore Vita 9 anni di reclusione; Gregorio De Luca 2 anni e 8 mesi; Antonio Tripodi 7 anni e 6 mesi di reclusione; Sante Tripodi 6 anni e 8 mesi. Nuovo processo invece per Massimo Murano, rinviato per la rimodulazione della pena, e Francesco Lo Bianco.
Le accuse rivolte al clan, che avevano interessi anche a Roma e Milano, riguardano l’associazione mafiosa, l’intestazione fittizia di beni, frode nelle pubbliche forniture, usura, rapina ed estorsione. I Tripodi avrebbero messo le mani anche sui lavori dopo l’alluvione a Vibo del 2006.
Con la sentenza della Cassazione si sancisce, dunque, la presenza del clan non solo nella zona di Portosalvo ma anche a Vibo Marina. L’ascesa dei Tripodi è iniziata negli ultimi anni grazie al legame con i Mancuso di Limbadi e ai Piscopisani, coi quali avevano dato vita ad un unico cartello criminale.
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