COSENZA Firmato un protocollo di intesa tra Associazioni di categoria e Camera di Commercio di Cosenza per l’attivazione di punti informativi sulla videosorveglianza digitale. Al via il bando nel quale è prevista la concessione di contributi alle micro, piccole e medie imprese che intendono dotarsi di sistemi di videosorveglianza digitale, attraverso l’erogazione di voucher a copertura del 50% degli investimenti diretti a tale scopo. L’ente camerale cosentino ha destinato 500mila euro complessivi alla misura. Il contributo massimo per ogni impresa è pari a 5mila euro.
L’iniziativa, nata dal coordinamento, sostenuto con forza dal prefetto Gianfranco Tomao, tra la Camera di Commercio, le Forze di polizia e le Associazioni di categoria, è stata illustrata nel corso della conferenza stampa di lunedì 25 settembre.
Sono intervenuti il presidente della Camera di Commercio di Cosenza, Klaus Algieri; il prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao; il questore di Cosenza, Giancarlo Conticchio; il tenente colonnello dei Carabinieri, Raffaele Giovinazzo, in rappresentanza del Comando provinciale dei Carabinieri; il tenente della Guardia di Finanza, Carlo Spanò, in rappresentanza del Comando provinciale della Guardia di Finanza. A coordinare i lavori il segretario generale della Camera di Commercio di Cosenza, Erminia Giorno.
A sottoscrivere il protocollo di intesa sul Poliziotto elettronico il direttore della Confcommercio, Maria Cocciolo; il presidente della Cna, Francesco Rosa; il presidente della Coldiretti, Pietro Tarasi; il presidente di Casartigiani, Eugenio Blasi; il presidente della Federazione italiana tabaccai, Francesco Peluso; il presidente della CIA, Ferdinando Mortati; per Assindustria il consigliere Francesco Salerno; Confartigianato che ha delegato Assindustria; il presidente di Confesercenti, Vincenzo Farina.
«È uno strumento che aiuta a tutelare la sicurezza dei cittadini e delle imprese, sostenendo l’azione primaria ed essenziale delle forze dell’ordine. Questo Protocollo sulla sicurezza partecipata – ha dichiarato Klaus Algieri, presidente della Camera di Commercio di Cosenza – nasce in collaborazione con il prefetto Tomao e le forze dell’ordine. Perché anche le imprese hanno le loro responsabilità in materia di sicurezza. Sono molto soddisfatto perché le associazioni di categoria si sono messe in gioco. Non è stato facile e le procedure hanno richiesto molto tempo. Ma il risultato raggiunto è importante. Abbiamo dato un segnale forte. L’economia e la legalità di un territorio crescono anche grazie a collaborazioni tra istituzioni e imprese. E il Poliziotto elettronico, altra formula che individua il sistema di videosorveglianza, rappresenta perfettamente la sinergia tra attori istituzionali ed economici. La Camera di Commercio di Cosenza ha destinato 500mila euro a questa misura. La Camera di Commercio ha proposto – insieme al prefetto Tomao e alle forze dell’ordine – l’attivazione delle risorse del Pon legalità per i sistemi di videosorveglianza digitale. E stiamo lavorando, insieme al prefetto Tomao e alle forze dell’ordine, per la stipula di un protocollo antiracket e antiusura, un altro strumento fondamentale».
«Oggi – ha commentato il prefetto Tomao – abbiamo siglato un protocollo che costituisce un patto importante. L’esigenza è quella di garantire condizioni di sicurezza e di legalità ai cittadini. Non possiamo sempre attendere che prefetti, forze dell’ordine, magistratura possano fare sempre tutto. Ovviamente noi non ci sottraiamo ai nostri doveri, le nostre incombenze; tuttavia sono sempre stato un convinto assertore del fatto che bisogna fare rete, bisogna fare squadra. Quando questo avviene, raggiungendo l’unità tra istituzioni, associazioni, singoli imprenditori e cittadini, vuol dire che abbiamo realizzato una squadra, una rete efficace nel contrasto alla criminalità. Il poliziotto elettronico è indispensabile. Un sistema di videosorveglianza digitale cittadino integrato da quello degli esercenti e degli imprenditori può essere veramente uno strumento formidabile sia come fattore repressivo, sia come deterrente. Adesso dobbiamo agire con coesione anche per un protocollo antiracket e antiusura che possa unire istituzioni e imprese. Perché gli imprenditori devono rivolgersi alle istituzioni prima ancora di diventare possibili vittime».
x
x