COSENZA «C’era il bisogno di dare una risposta dopo il disastro di quest’estate. Lo abbiamo fatto con una proposta di legge che ha colmato un vuoto legislativo che durava da 17 anni». Così il consigliere regionale del Pd, Domenico Bevacqua, ha presentato la normativa per contrastare il fenomeno degli incendi, presentata nel pomeriggio di lunedì nel salone degli Specchi della Provincia di Cosenza. Per l’occasione è intervenuto il presidente della Regione, Mario Oliverio, il procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla e il responsabile nazionale Sicurezza del Pd, Emaniele Fiano. Spiega Bevacqua: «Questa proposta è nata recependo la legge-quadro nazionale e prevedendo una serie di disposizioni ulteriori e stringenti. Fra le quali, l’obbligo, per la Giunta regionale di approvare, entro il 30 aprile di ogni anno, il Piano Antincendi boschivi; di procedere, entro il 30 settembre di ogni anno, all’esame e alla valutazione del funzionamento del Piano Aib messo in atto; di stabilire, entro il 31 ottobre di ogni anno, la programmazione degli interventi di prevenzione (fasce tagliafuoco da realizzare, piste, viabilità forestale, punti di approvvigionamento idrico); nonché la previsione del numero di uomini e mezzi e la verifica dello stato di efficienza dei mezzi medesimi. Inoltre, la Regione Calabria, assisterà i Comuni nella redazione del catasto incendi e disporrà forme specifiche di penalità a valere sulla partecipazione a bandi e finanziamenti regionali per i Comuni che non ottemperano». Un cambiamento culturale per il consigliere regionale, secondo il quale deve esserci anche «l’onere per le istituzioni a lavorare di più e meglio con un ripensamento anche di Calabria verde che deve diventare il braccio operativo in queste situazioni».
FACCIOLLA: NON SPEGNERE IL DIBATTITO «Ora il rischio maggiore è che una volta spenti gli incendi si spenga anche il dibattito. E ciò non può accadere perché il danno che quest’anno è stato fatto al nostro territorio è incalcolabile». Lo ha detto il procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla, intervenuto alla presentazione della proposta di legge sugli incendi. «Purtroppo con le pene non si fa molto perché sono condanne contenute, non trovano applicazione – ha aggiunto Facciolla -. Quindi è necessario intervenire sulla prevenzione, tenendo conto che fino ad ora i costi sono stati molti elevati. Così come elevati sono stati i costi per gli spegnimenti».
Infine, sul problema dell’accorpamento dei Corpo forestale con i carabinieri ha detto: «Questo era un anno di prova e non è andato bene perché abbiamo perso il controllo del territorio».
FIANO: L’AZIONE DI MINNITI HA AVUTO UN IMPATTOPOSITIVO SULLA SICUREZZA «Noi facciamo l’ultimo tentativo come Partito democratico per una nuova legge elettorale, dopo averne fatti altri tre, e lo facciamo perché abbiamo il senso dello stato e di responsabilità nei confronti dei cittadini italiani. Questa è una legge di mediazione tra chi vorrebbe una legge completamente proporzionale e chi la vorrebbe maggioritaria». Lo ha detto Emanuele Fiano, deputato del Pd, parlando con i giornalisti a Cosenza. «I risultati delle elezioni di ieri in Germania – ha aggiunto Fiano – ci dicono che sistemi completamente proporzionali portano problemi nella composizione dei Governi. La nostra proposta ha una parte maggioritaria e una proporzionale e penso che sia una chiamata alla corresponsabilità di tutte le forze politiche, che dovrebbero contribuire a dare al Paese una legge elettorale, invece che mandare gli italiani a votare con l’esito di sentenze della Corte costituzionale. Poi, sarà alla coscienza di ognuno. Vedremo se l’accordo che verrà siglato domani in Commissione affari costituzionali terrà all’esame dell’Aula, cosa che mi auguro».
Sulla sicurezza ha aggiunto: «Penso che l’azione del ministro Minniti abbia avuto un impatto positivo sulle condizioni di sicurezza del paese, sebbene nessun paese sarà mai immune o impermeabile al cento per cento dal terrorismo, soprattutto in questa fase del terrorismo di natura islamica, in cui cani sciolti hanno agito e agiscono tragicamente in Europa». «Noi – ha proseguito Fiano – abbiamo un sistema di professionalità delle forze dell’ordine, dei servizi di informazione e della magistratura che ci ha garantito una copertura efficace. Abbiamo un sistema legislativo in materia di sicurezza che abbiamo innovato. In materia di immigrazione in questi mesi di azione del governo, e del ministro Minniti, c’è stata una diminuzione fortissima dei flussi migratori verso il nostro paese. Stiamo facendo il possibile per garantire la sicurezza agli italiani».
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OLIVERIO: COSTRUIRE UN SISTEMA DI PREVENZIONE E CONTRASTO «Quanto è accaduto nel corso dell’estate sul fronte degli incendi in Calabria non deve più accadere, ma perché ciò avvenga è necessario predisporre per tempo un progetto finalizzato alla costruzione di un sistema regionale di prevenzione e di contrasto del fenomeno». È quanto ha detto il presidente della giunta regionale, Mario Oliverio.
«Dobbiamo riflettere su ciò che è accaduto nelle scorse settimane -ha proseguito Oliverio – con estrema oggettività ed onestà, evitando strumentalizzazioni o posizionamenti. Nessuno nega che, nel corso di questa estate, siano emersi ritardi ed inefficienze accumulatesi nel corso di un lungo periodo di tempo, a cui si sono aggiunti altri due elementi imprevedibili: una stagione straordinariamente torrida ed un lungo periodo di siccità che ha colpito la nostra regione e il nostro Paese. Rispetto a questi due fenomeni, la prima iniziativa che dovremo assumere è di tipo strutturale: va costruito un sistema regionale di piccoli, medi e grandi invasi che ci consenta la piena utilizzazione delle risorse idriche e di accorciare la distanza del sistema di spegnimento aereo dai bacini di approvvigionamento idrico. Ai primi due fattori si sono aggiunti anche alcuni fenomeni di trasformazione: il passaggio del Corpo Forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri a cui non ha fatto seguito anche il passaggio delle funzioni proprie di questo Corpo e la costituzione della nuova “Calabria Verde” che, in questi anni, è stata oggetto di una campagna, per molti versi anche giustificata, tesa a rappresentare questo ente come un serbatoio assistenziale di sprechi e clientele che ne ha comportato un progressivo svuotamento, con una conseguente forte riduzione di presenze di uomini e mezzi sul territorio. Ci sono comuni in cui sono rimasti ad operare solo due o tre operai forestali che hanno, ormai, anche un’età avanzata. Se questo ente deve svolgere un ruolo di tutela del patrimonio forestale regionale, di prevenzione e di contrasto degli incendi, quello del personale diventa un problema serio ed urgente, che deve essere affrontato con grande attenzione soprattutto a livello nazionale. Dico questo non per riaprire i rubinetti delle clientele, ma per individuare soluzioni e apportare correttivi, tenendo presente che la nostra è la regione più “forestata” d’Italia con circa 660 mila ettari di foresta».
«Sul fronte del contrasto agli incendi – ha aggiunto Oliverio – c’è, quindi, un problema generale che riguarda il sistema nazionale dello spegnimento aereo, a cui vanno a sommarsi specifici problemi regionali di carattere organizzativo. Uno di questi è, senz’altro, il grave ritardo da parte di molti comuni della definizione dei catasti, uno strumento fondamentale, che stabilisce divieti e detta condizioni che riguardano l’uso del territorio. Un secondo problema è la mancanza di una strategia mirata alla prevenzione che deve prevedere, a mio parere, una serie di investimenti finalizzati alla creazione di un sistema innovativo di avvistamento dei roghi attraverso l’uso del satellite,
all’organizzazione e al rafforzamento del parco-mezzi regionale (la Calabria è una delle poche regioni che si è dotata di un servizio elicotteristico), alla formazione di personale, giovani soprattutto, da utilizzare per lo spegnimento a terra degli incendi e del volontariato, che ringrazio per aver dato un apporto significativo nel corso di questa drammatica stagione che ci stiamo lasciando alle spalle, sia per quanto riguarda mezzi e strumenti, per cui stiamo valutando la possibilità di utilizzare risorse del Por».
«Tutto ciò, naturalmente – ha concluso Oliverio – va inserito nel quadro di una diversa cultura che riguarda il rapporto dell’uomo con il territorio. A tal proposito vorrei ricordare che abbiamo approvato una legge urbanistica che prevede “consumo zero di suolo” e, dopo trent’anni, un Quadro di Coordinamento Territoriale, che pone vincoli chiari e detta ai Comuni il quadro di riferimento in cui definire gli strumenti urbanistici. Due strumenti importanti che, da soli, però, non bastano. Occorre una decisa inversione di rotta nel rapporto dell’uomo con il territorio e l’ambiente, un cambio di mentalità che guardi al patrimonio forestale e paesistico della nostra regione come ad una grande risorsa su cui investire per il futuro».
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