COSENZA Una mazzata da oltre 500mila euro è piombata su Palazzo dei Bruzi. La sua parabola è partita nel 2013, con un decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Catanzaro e, dopo un passaggio al Tar, si è conclusa sull’uscio del palazzo comunale. Colpa dei debiti mai pagati nei confronti di Enertech, per i quali i giudici amministrativi del capoluogo avevano pronunciato, il 26 settembre 2016, una sentenza in favore dell’azienda. Il Comune non si è mai opposto al decreto ingiuntivo e l’amministrazione, scrivono i magistrati, «non ha mai provveduto al pagamento; né, pur regolarmente chiamata, si è costituita in giudizio». Per la verità non ha pagato neppure dopo la sentenza. E dunque, per il «persistente inadempimento» è stato nominato un commissario ad acta – Nicola Middonno, segretario generale del Comune di Rossano – il cui lavoro si è concluso il 18 settembre scorso. Il funzionario ha confermato il contenuto della sentenza del Tar. Adesso tocca davvero al Comune: dovrà sborsare 541mila euro a favore della ditta che, in Calabria, ha gestito la discarica catanzarese di Alli e alcuni servizi di raccolta per conto della città dei Bruzi (tra le determine disponibili in rete ce n’è una da 27mila euro che risale al 2011).
Il tema dei debiti ha scaldato la politica cosentina negli ultimi anni. L’accusa dell’opposizione a Occhiuto è sempre stata quella di aver fatto lievitare il “rosso” nelle casse comunali. Accusa che il sindaco ha sempre rispedito al mittente, considerando il deficit un’eredità delle giunte di centrosinistra che lo hanno preceduto (il primo cittadino forzista governa dal 2011, a parte la pausa in cui il Comune è stato gestito dal commissario prefettizio, dopo la caduta della giunta di centrodestra). Questioni politiche, certo. Perché sul piano tecnico la squadra di governo a trazione Forza Italia è intervenuta con un mutuo chiesto alla Cassa Depositi e Prestiti da utilizzare per la liquidazione dei debiti maturati al 31 dicembre 2012. Una cifra monstre di 79 milioni 400mila euro buona. Denari utili a tappare una falla notevole. Una parte, seppure minima, era costituita dal debito nei confronti della Enertech. Per recuperarli, però, l’azienda è dovuta passare attraverso un giudizio del Tar e una determina del commissario ad acta. (ppp)
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