«Lo scorso anno, in occasione della manovra di bilancio autunnale, la Regione Calabria, a seguito delle vibrate proteste dei lavoratori della Fondazione Mediterranea Terina, decise di stanziare 1.300.000 euro per il pagamento degli stipendi dell’annualità 2017». Lo sostiene il consigliere regionale Mario Magno, che aggiunge: «Ebbene, ad oggi, meno della metà di queste risorse sono state impiegate per il pagamento degli stipendi dei lavoratori in quanto oltre 700.000 euro sono bloccati presso il dipartimento Agricoltura, competente (e controllante) sugli affari della Fondazione Terina. La ragione di tale situazione di stallo risiede anche nel fatto che la Regione Calabria ha genericamente destinato tali risorse al funzionamento dell’ente di ricerca senza specificare che le somme erano da assegnare, invece, ai dipendenti». «Tale modus operandi della Regione Calabria, che non ha dato precise indicazioni sulla destinazione dei fondi, ha causato – sottolinea Magno – il pignoramento delle liquidità da parte dei numerosi creditori della Fondazione Terina. Le conseguenze per i lavoratori dell’ente in house regionale, ai quali dovevano essere destinate le somme per il pagamento degli stipendi, sono state dannose per loro stessi e le loro famiglie, costrette da tempo a vivere nella precarietà e nell’incertezza. A tutt’oggi gli stipendi arretrati che devono essere corrisposti ai dipendenti ammontano a tre mensilità con la quarta in via di maturazione; le attività della Fondazione sono ferme per la mancanza di un piano aziendale e, cosa grave, i laboratori di ricerca in materia di agroalimentare, sono senza guida da due anni e mezzo, malgrado le tecnologie costosissime in essi presenti».
«Pertanto – precisa il consigliere regionale – chiedo con urgenza la definizione di un capitolo di bilancio nel quale possano essere destinati i fondi necessari per il pagamento degli stipendi dei dipendenti dell’ente in house regionale senza che su questi possano vantare alcuna pretesa i creditori della “Terina”. Inoltre, esiste da diverso tempo un riferimento normativo inapplicato, in quanto la legge di riforma 24/2013 rimane a tutt’oggi puntualmente disattesa. La stessa prevede, infatti, il trasferimento di parte dei lavoratori presso altri enti o agenzie regionali, circostanza fino ad oggi non avvenuta, nonostante la Regione avesse assicurato il suo pieno impegno in tale direzione. Si tratta di una legge regionale che risale a quattro anni fa. Mi domando perché la Regione non la rispetti e non si pronunci sui motivi che ne impediscono la piena attuazione”. “Il mio auspicio, inoltre, è che l’esecutivo regionale – prosegue Magno – faccia chiarezza sui passi da compiere per rilanciare la Fondazione Mediterranea Terina, che sta marcendo nell’indifferenza della politica, nonostante i circa dieci milioni di euro spesi per potenziarne gli avanzati laboratori di ricerca».
«È arrivato il momento – conclude Magno – di fare piena chiarezza sulla questione: i silenzi e le omissioni non portano a nulla se non alla prevaricazione dei diritti dei lavoratori e al mancato riordino degli enti o partecipate regionali come previsto dalla legge. La Fondazione Mediterranea Terina e i suoi lavoratori esigono che venga delineato con chiarezza il loro futuro».
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