ACRI Si chiude con due condanne e un’assoluzione il primo step giudiziario del processo “Acheruntia”, nato dall’operazione della Dda di Catanzaro che ha svelato gli addentellati dei clan cosentini nel territorio di Acri. Pena di 10 anni per il principale indagato di questo troncone, Angelo Gencarelli, consigliere comunale e uomo vicino all’ex assessore regionale Michele Trematerra. Per lui il pm aveva chiesto 16 anni di carcere. Condannato a due anni per tentata estorsione, invece, quello che gli inquirenti considerano il reggente della cosca Lanzino ad Acri, Giuseppe Perri, per il quale l’accusa chiedeva 15 anni. Assoluzione, invece, per Giampaolo Ferraro, considerato uno degli affiliati del gruppo criminale. Per tutti e tre gli imputati è venuta meno l’accusa di associazione mafiosa. La camera di consiglio è durata circa quattro ore, al termine delle quali è stata disposta anche la trasmissione degli atti in Procura per l’ipotesi di falsa testimonianza a carico di alcuni testimoni. Giovedì mattina l’iter processuale si è concluso con le arringhe degli avvocati Antonio Quintieri, Matteo Cristiano e Giuseppe Manna. L’ex consigliere comunale Gencarelli è stato anche condannato all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
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