CATANZARO Sull’emergenza fauna selvatica, con particolare riferimento all’incontrollato proliferare dei cinghiali, la Commissione Politiche Agricole – che riunisce i soli assessori all’Agricoltura – nei giorni scorsi ha finalmente posto un punto fermo. È quanto comunica, in una nota, il consigliere regionale con delega all’Agricoltura. «La questione – è scritto nella nota – non è più rinviabile ed agli ingenti danni causati alle colture agricole si è ora associata un’esigenza di interesse pubblico e di sicurezza».
«La comune e condivisa determinazione espressa nella Commissione Politiche Agricole – ha dichiarato D’Acri – è un primo importante passo che va incontro alle legittime aspettative degli agricoltori italiani e calabresi in particolare. L’elenco dei rischi affrontati dalle persone e, soprattutto, dei danni subiti dalle aziende agricole è ormai infinito, da anni gli agricoltori chiedono efficaci misure di contenimento ma le regioni non disponendo di strumenti normativi idonei ad affrontare l’emergenza possono fare ben poco».
Per D’Acri, «occorre anche sottolineare che l’assenza di una disciplina normativa lineare e compatibile con le direttive europee non consente una facile ed incontestata risarcibilità dei danni».
«La Commissione Politiche Agricole – ha aggiunto – ha chiesto al Governo, dunque, l’adozione di uno strumento specifico ed urgente che permetta di affrontare una questione divenuta ormai fuori controllo».
«Siamo consapevoli del fatto – ha concluso D’Acri – che occorra agire contemperando tutti gli interessi in gioco, quelli della sicurezza delle persone, quelli economici delle imprese, quelli ambientali, quelli relativi alla giusta tutela della fauna selvatica. Ma tenuto conto della eccezionalità della situazione non c’è dubbio che occorrano strumenti coraggiosi che consentano di affrontare e risolvere il problema; siamo certi che il ministro Martina ed il Governo nel suo complesso accoglierà presto questa nostra istanza».
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