Lo Stato centrale e le sue emanazioni periferiche sono pessimi pagatori. Non si tratta certo di una novità, i tempi biblici della burocrazia italiana sono noti a tutti e il Corriere della Sera ne ha tracciato un quadro analitico individuano anche una classifica dei più lenti nel pagare i debitori. Il titolo del quotidiano di via Solferino è infatti «Lo Stato che non paga i debiti. Tolti alle imprese 43 miliardi», un mucchio di soldi (relativi solo al 2016) dovuti a chi ha fornito prestazioni o altro affinché lo Stato potesse erogare dei servizi. Ma nonostante il “taglio” tutt’altro che rassicurante dell’articolo, che fotografa la situazione attuale della pubblica amministrazione, dalla tabella pubblicata dal Corsera salta all’occhio un altro dato che riguarda un ente calabrese: il Parco Nazionale dell’Aspromonte, con un anticipo medio sui tempi di pagamento pari a 12 giorni, ha raggiunto la percentuale del 98% riferito agli importi complessivamente dovuti, collocandosi al quarto posto tra «i pagatori più veloci» rispetto alle fatture presentate nel corso dell’anno 2016. Da qui la soddisfazione del presidente dell’ente di tutela ambientale, Giuseppe Bombino, che nel commentare la notizia non ha mancato di esprimere «profonda stima e gratitudine nei confronti della struttura, tutta, del Parco Nazionale dell’Aspromonte, per l’eccellenza dei risultati raggiunti e costantemente perseguiti».
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