CATANZARO Il risultato che vede 27 scuole di specializzazione di area medica dell’Università Magna Graecia di Catanzaro accreditate dal Miur è il frutto di un’azione sinergica che ha visto protagoniste oltre che la Scuola di medicina e l’intera Università, la Regione Calabria, la quale – si legge in una nota diffusa dall’ufficio stampa della Giunta – si è resa promotrice, per la prima volta, di una intesa che, coinvolgendo il sistema delle quattro Aziende ospedaliere della regione, alcune Asp e la Casa di cura accreditata S. Anna Hospital, ha consentito di presentare requisiti aggiuntivi ed una rete formativa ampia ed omogenea sul territorio regionale.
Non sfugge a nessuno, infatti, che proprio l’intesa raggiunta per iniziativa della Regione ha consentito di presentare al ministero una serie di requisiti risultati poi decisivi al fine di ottenere l’accreditamento di 27 scuole di specializzazione sulle 29 richieste presentate ai sensi del Dl 402/2017.
La Regione Calabria – prosegue la nota – ha anche deciso, dopo anni di totale assenza rispetto ad una problematica strategica quale quella delle specializzazioni in medicina, di impegnare notevoli risorse per finanziare dieci borse aggiuntive, destinate ad altrettanti studenti calabresi residenti nel territorio regionale da almeno due anni.
I contratti finanziati dalla Regione saranno ripartiti fra le diverse scuole, d’intesa fra la stessa e l’Università, privilegiando le branche meno finanziate dallo Stato, incrementando prevalentemente quelle ad indirizzo chirurgico.
Il relativo decreto ministeriale è in corso di pubblicazione, seguirà quindi l’emanazione del bando di concorso per l’accesso dei medici alle scuole di specializzazione, prevista per il prossimo 29 settembre.
«La Regione Calabria torna ad essere protagonista, con i fatti e in piena sinergia con l’Università Magna Graecia, in un settore a grande valenza strategica quale quello della formazione e della specializzazione dei medici, anche di medici calabresi» ha dichiarato al riguardo Franco Pacenza, delegato in materia di Sanità dal presidente Oliverio.
«Si tratta di una scelta non reversibile – ha aggiunto Pacenza – destinata a formare i medici del futuro, di cui la nostra regione ha estremo bisogno, facendo diventare protagonisti della formazione anche diversi ospedali del sistema sanitario regionale. Non mi sembrano novità di poco conto».
x
x