CATANZARO Nessuna punizione per gli assenteisti della Regione Calabria. La Corte d’appello di Catanzaro ha annullato la condanna di 10 mesi inflitta in primo grado a tre impiegati della Regione Calabria, Emilio Barone, Fioravante Levato e Francesca Maimone, per «la tenuità del fatto contestato». Per tutti, licenziati dopo la sentenza dei giudici di primo grado, la procura prima e il procuratore generale, Raffaella Sforza poi, avevano chiesto addirittura l’aggravamento della pena, ma le istanze dei magistrati sono state respinte dai giudici. «In attesa di conoscere nei 90 giorni le motivazioni che hanno indotto la Corte d’ Appello di Catanzaro a riformare la sentenza di condanna emessa dal giudice di primo grado – ha detto, in una dichiarazione, l’avvocato Fonte, legale dei tre ex dipendenti – non v’è dubbio che la declaratoria di esclusione della punibilità nei confronti dei tre imputati, all’epoca condannati e nel contempo licenziati dal posto di lavoro, rappresenta un traguardo difensivo di fondamentale importanza al fine di garantire, anche in autotutela, i diritti dei dipendenti regionali».
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