CHIARAVALLE Da Soverato a Cardinale, da Torre di Ruggiero a Montepaone. E poi ancora: San Vito, Argusto, Cenadi, Olivadi, Centrache, Petrizzi, Gagliato. Gli amministratori comunali dell’intero comprensorio si sono ritrovati in assemblea all’interno dell’ex ospedale “San Biagio” di Chiaravalle Centrale per portare un sostegno fattivo e concreto al sindaco Mimmo Donato. Il primo cittadino sta occupando da diversi giorni il nosocomio e da venerdì è anche in sciopero della fame. Una protesta simbolica molto forte nei confronti della Regione Calabria e dell’Asp di Catanzaro per denunciare «l’immobilismo degli apparati burocratici e l’inefficacia degli interventi politici» che rischiano di far saltare un finanziamento di ben 8 milioni di euro, finalizzato alla riconversione dell’ospedale in Casa della Salute. In forma unitaria, tutti i sindaci presenti hanno condiviso le ragioni della protesta, mettendosi a disposizione per produrre «atti e iniziative che possano raggiungere i risultati sperati». È emersa, tra le altre, la proposta di sottoscrivere un documento congiunto da inviare direttamente al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, «affinché intervenga con la sua autorevolezza». Il sindaco Donato, dal canto suo, ha rimarcato il valore «simbolico e istituzionale» della forma di contestazione prescelta per mettere in luce la problematica in maniera seria, sollevando la questione a livello mediatico «senza inutili chiassate di piazza». «Non ho mai creduto nella politica dei trattori» ha rimarcato, ricordando «le inconcludenti manifestazioni» promosse dall’ex sindaco Pino Maida, quando l’ospedale venne chiuso e marciò con un suo manipolo di mezzi meccanici su Catanzaro, «senza ottenere alcun risultato». «Non credo neanche nella politica dei guanti di velluto» ha sottolineato ironicamente, citando, in questo caso, l’ex sindaco Gregorio Tino che «con le sue telefonate agli amici degli amici, non solo non ha mai realizzato la Casa della salute ma, alla fine, si è fatto chiudere anche altri importanti servizi, come il tribunale, senza mai dire una parola». Mimmo Donato ha, invece, usato parole di apprezzamento per i recenti interventi del governatore Mario Oliverio per accelerare l’iter di realizzazione della Casa della salute. Ma ha anche evidenziato le incongruenze «tra ciò che dice il presidente e gli atti successivi prodotti dai dirigenti, che vanno in senso diametralmente opposto». «Addirittura – ha affermato – adesso gli uffici mettono persino in dubbio il finanziamento. E allora, di cosa abbiamo parlato in tutti questi anni?». Uniti e compatti, sindaci e consiglieri vanno avanti.
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